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Protesta “fake” per un problema “real”: preoccupano le condizioni del sottopasso di via Mare

SAN BENEDETTO - Un fotomontaggio polemico verso l’amministrazione comunale fa tornare in primo piano l’urgenza di intervenire sull’infrastruttura portodascolana che sconta gravi limiti strutturali. Al momento, dal Comune solo preoccupanti silenzi
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di Marco Braccetti 

 

Circola da qualche giorno su WhatsApp. Un occhio anche non particolarmente attento riconosce che si tratta di un fotomontaggio. Ma, nella sostanza, quella foto finta rappresenta problema vero che esaspera, da anni, migliaia di persone, tra residenti e turisti. Parliamo delle condizioni del sottopasso di via Mare.

 

Per dirla tutta: dei veri manifesti di contestazione erano comparsi in zona lo scorso settembre, quando il Comitato di quartiere Porto d’Ascoli Centro aveva organizzato un sit-in, per pungolare l’amministrazione, con l’obiettivo di veder realizzato il tanto atteso ammodernamento. A novembre 2023, durante un’assemblea pubblica organizzata dalla medesima associazione zonale, dei rappresentanti municipali avevano detto che i successivi 3-4 mesi sarebbero stati cruciali per conoscere il destino del sottopasso.

La foto fake

 

Venne, infatti, prospettata la possibilità di far rientrare l’intervento in dei particolari canali di finanziamento statali. C’erano stati anche degli incontri a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture, con San Benedetto che ha chiesto un importante sostegno economico. Infatti, parliamo di un lavoro stimato in 10-12 milioni di euro: somma impossibile per il Comune. Ebbene, da quell’assemblea di mesi ne sono passati 6, l’iter per la definizione di tali finanziamenti dovrebbe essere ormai chiuso ma purtroppo, in questo caso, non vale l’antico motto “Nessuna nuova, buona nuova”. Infatti, se ci fossero state positive novità dalla capitale, l’amministrazione comunale avrebbe fatto annunci in pompa magna. Invece, solo silenzio.

 

Nel frattempo, quell’opera pubblica continua a scontare pesanti limiti, come i passaggi ciclopedonali troppo stretti, per non parlare delle continue infiltrazioni d’acqua che causano grave dissesto nell’asfalto, con ripercussioni intuibili in fatto di sicurezza stradale, soprattutto per chi si sposta in moto, scooter o bici. Il sottopasso congiunge due quartieri (“Mare” e “Porto d’Ascoli Centro”) con entrambi i comitati che tentano in tutti i modi di mantenere alta l’attenzione sul problema.

 

«Giova ricordare che in quel tratto vi sono stati due morti – scandisce Elio Core, presidente di Porto d’Ascoli Centro – . Non si contano più gli incidenti con feriti. La città non può attendere ulteriormente e vivere tra precarietà e pericoli. I soldi si devono trovare, come sono stati trovati per il Ballarin o per il nuovo lungomare».

 

 «Va fatto un serio e serrato confronto politico. In primis con la Regione Marche – rincara la dose Leo Sestri, leader della zona Mare -. Il sindaco deve far capire al governatore Acquaroli che questo sottopasso non è solo un problema sambenedettese. Ma è il primo punto di collegamento diretto dalla Statale 16 all’Adriatico per tutte le persone che entrano nel territorio regionale da Sud. E’ un’opera strategica a livello regionale e non può più restare in queste condizioni di pericolosità. La Regione Marche deve essere direttamente coinvolta».

 

La riqualificazione del sottopasso di via Mare è uno dei punti più qualificanti del Programma di mandato 2021-2026: bussola dell’attuale amministrazione comunale. Migliaia di persone sperano, ma i precedenti non sono incoraggianti. Infatti, il «miglioramento del sottopasso di via Mare» era una delle poche opere pubbliche inserite nelle “Linee programmatiche di mandato 2016-2021”: documento-cardine dell’amministrazione guidata dal sindaco Piunti.

 


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