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Sanità, dura protesta dei lavoratori e critiche sempre più forti contro il direttore Natalini

SAN BENEDETTO - Sit in dei sindacati davanti al "Madonna del Soccorso" poi mercoledì si duplica davanti all'ospedale "Mazzoni" di Ascoli. Tagli, disservizi e la chiusura della Direzione della Ast provinciale al confronto sono i tempi evidenziati, mentre per il Pronto Soccorso si rischia un'estate da "bollino rosso"
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Madonna del Soccorso, protestano i sindacati

 

di Pier Paolo Flammini

 

Sindacati e lavoratori della Sanità ancora in protesta a San Benedetto e Ascoli, contro le decisioni della politica regionale e la gestione del direttore Ast Ascoli Piceno Nicoletta Natalini, individuata come responsabile della situazione molto tesa che si sta creando, tanto che nei suoi riguardi sono stati esposti dei manifesti molto critici nei confronti dell’attuale direttore.

 

Questa mattina, lunedì 27 maggio, si è tenuto un nuovo – ennesimo, potremmo dire, perché la cadenza delle proteste è tale da renderle quasi rituali – sit in di protesta di fronte all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto. Presidio che sarà ripetuto domani, martedì 28 maggio, di fronte all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli Piceno. Tante le sigle scese a protestare: Cgil Funzione Pubblica, Cisl Funzione Pubblica, Ugl Salute, Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), Nursing Up. Presenti anche alcuni esponenti politici: il consigliere comunale Paolo Canducci, la democrat ed ex consigliere comunale Loredana Emili, Giorgio Mancini di Sinistra Italiana.

 

«Ci troviamo di fronte a una chiusura totale della direzione sanitaria – spiega Viola Rossi della Cgil – Non solo siamo di fronte a tagli al personale, la riduzione del numero dei medici, l’assenza di ferie tale che ci sono dipendenti che hanno accumulato tantissime ore ancora non godute, ma addirittura ci viene negato il confronto dalla direzione, e a testimonianza di ciò possiamo dire che per la prima volta ci è impedito manifestare il nostro disagio all’interno dell’area dell’ospedale, cosa che come sempre avremmo fatto in maniera rispettosa degli spazi esterni al nosocomio. Tutto questo, ovviamente, va a discapito della qualità del servizio a favore dei cittadini».

 

Luana Agostini della Cigl sottolinea invece quanto sia precaria la situazione dei lavoratori degli appalti: «Occorre essere precisi: a livello di orario di lavoro si è ancora nella norma, ma per ciascun lavoratore la quantità di opere da eseguire è aumentata tantissimo, ad esempio da uno a tre piano da pulire, la qual cosa sicuramente ha delle ripercussioni sulla qualità del lavoro. Dispiace che dopo il periodo del Covid, quando l’attenzione alla pulizia e alla sanificazione era massima, oggi non si abbia più la stessa sensibilità specie per l’apporto dei lavoratori».

 

Infine Benito Rossi, dell’Ugl, aggiunge alcune considerazioni in merito alla situazione del Pronto Soccorso: «I continui tagli stanno provocando molti problemi specialmente per quanto riguarda l’intervento del soccorso immediato. Non siamo ai livelli di qualità degli anni e dei decenni passati, anche per il ricorso a personale delle cooperative, diverso da quello che può essere l’apporto di personale interno. Il rischio, con queste premesse e in vista dell’estate, è che la situazione possa diventare molto pesante per chi opera nel Pronto Soccorso e nella Guardia Medica».

 

 


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