di PEPPE ERCOLI
La Sgl Carbon non è più nell’elenco dei siti altamente inquinati per l’Italia dal 2014 paga 400mila euro ogni sei mesi alla Comunità Europea che aveva avviato dieci anni fa una procedura di infrazione per il sito ascolano e altri 80 in Italia, quasi tutti ormai rigenerati.
«Abbiamo quasi completato l’opera di bonifica dell’ex Carbon di Ascoli. Mancano solo pochi interventi per poter dichiarare concluso l’intervento. La procedura di infrazione per il sito di Ascoli e altri in Italia è dunque sospesa» ha annunciato il commissario di Governo per la bonifica dei siti inquinati, gen. Giuseppe Vadalà, durante un intervento ad Ascoli per fare il punto sui lavori di messa in sicurezza della ‘vasca di prima pioggia’ della Carbon. “È un lavoro di altissimo livello, complesso. Tra le 81 realizzazioni che abbiamo completato in Italia, questo è il progetto più importante per dimensioni, investimenti e partecipazione pubblico-privata, e con i risultati migliori» ha aggiunto Vadalà.
All’interno dello stabilimento era presente anche l’onorevole Lucia Albano. «È una giornata storica; dopo 10 anni, finalmente l’Italia esce dall’infrazione e gli 8 milioni spesi dal 2014 potranno ora essere destinati ad altre attività altrettanto importanti» ha dichiarato.
Raggiante il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti: «Rigenerare questo sito è fondamentale per Ascoli e disinquinare la vasca di prima pioggia è stata un’impresa. Quanto fatto qui – ha aggiunto – è la testimonianza che lo Stato è presente, specialmente quando si tratta del bene comune, e vedere un futuro attraverso una rigenerazione innovativa che inizierà con un parco fluviale».
Non è voluto mancare all’appuntamento anche il commissario alla ricostruzione post terremoto 2016 Guido Castelli, che nel 2014, quando il progetto di risanamento della Carbon è iniziato, era sindaco di Ascoli. «La Carbon ha attraversato un secolo e mezzo di storia di Ascoli. Anche dopo il sisma, si è determinato un allineamento favorevole che renderà questo luogo e questo progetto utili non solo per Ascoli, ma per tutto il cratere sismico, a cui dobbiamo garantire un flusso vitale e sociale», ha concluso Castelli.
Battista Faraotti (Restart) guarda avanti. «Dopo 14 anni stiamo finalmente vedendo la luce e sono ottimista. Nostro obiettivo – ha spiegato – era togliere questo cancro all’interno della città e restituire lo spazio ai cittadini. Lo stiamo perseguendo con sacrifici e pazienza insieme a Franco Gaspari.
Ora ci sono le condizioni per fare uno spazio straordinario di cui i cittadini potranno godere, con centro sportivi e tutto quello che l’amministrazione comunale intenderà realizzare».
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