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Elezioni 2014, Castiglia sfida Castelli: Forza Italia contro…Forza Italia

ASCOLI - Continuiamo a raccontare la storia recente delle comunali con un salto all'indietro di 10 anni. Otto i pretendenti alla poltrona di sindaco. Secondo mandato per l'avvocato con la percentuale plebiscitaria del 58,92%. Il tracollo del centrosinistra ed un candidato che, due lustri dopo, finirà proprio nella sponda opposta. Record per Lattanzi e Silvestri, che sfondano il muro delle 700 preferenze
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Dal Messaggero Marche del maggio 2014: gli otto candidati alla poltrona di sindaco

 

di Luca Capponi 

 

L’anno in cui il paradosso trova le sue ennesime conferme…a posteriori. Non che i salti della quaglia fossero qualcosa di inedito nel mondo della politica. Anzi. Ma, diciamo così, a livello locale la cosa assume sempre un tratto diverso, a volte quasi divertente.

Sempre dal Messaggero: a sinistra la vittoria di Castelli (si scorge anche il futuro sindaco Fioravanti), a destra la delusione Pd

 

Siamo nel 2014, terza puntata del racconto della storia recente delle elezioni comunali ascolane. Dopo il 2004 con il testa a testa tra Rocchi e Celani (leggi qui) ed il 2009 con la prima vittoria di Castelli a scapito di Canzian per una manciata di voti (leggi qui), eccoci dunque ad esattamente dieci anni fa.

 

Si vota il 25 maggio, col ballottaggio (di cui non ci sarà bisogno) fissato all’8 giugno. L’avvocato Guido Castelli punta al seconda mandato capeggiando le 12 liste messe in campo dal centrodestra, tra cui quelle di Fratelli d’Italia e Forza Italia. A sfidarlo, un’altra (molto) nutrita schiera di pretendenti: l’esordiente Movimento 5 Stelle punta su Massimo Tamburri, poi ecco l’ex assessore della prima giunta Castelli, Davide Aliberti (quattro liste per lui con tanto di altro ex assessore “ribelle”, vale a dire Claudio Travanti), l’ex presidente del consiglio comunale Valeriano Camela (Unione di Centro), Micaela Girardi (per In Ascoli, pochi anni dopo anche lei finirà nell’appoggiare il centrodestra), l’ex sindaco di Folignano Pasquale Allevi per il Movimento Autonomo Piceno e Ilaria Mascetti (Ascoli Rossa). Ma soprattutto Giancarlo Luciani Castiglia alla guida del centrosinistra, considerato il principale avversario di Castelli, sostenuto da Partito Democratico, Ascoli Cambia Verso, Sinistra Ecologia Libertà e Articolo 1.

 

Alla fine Castelli vincerà facile al primo turno con il 58,92%, lasciando le briciole agli avversari: Castiglia si ferma al 16,15%, poi Tamburri e Aliberti che racimolano rispettivamente il 7,62% e il 7,04%. Molto più indietro gli altri, racchiusi tra l’1% ed il 3%.

 

Un trionfo, senza mezzi termini. Che però pone dubbi sulla reale consistenza della concorrenza. Soprattutto in merito ad una coalizione, quella di centrosinistra, che solo cinque anni prima era arrivata a una manciata di voti dalla vittoria e che si trova di fronte ad una specie di tracollo. Per parte delle spiegazioni basta rifarsi al paradosso dell’inizio. Ed aspettare due lustri. Alle prossime elezioni dell’8 e 9 giugno 2024, infatti, Luciani Castiglia è tra i candidati nella lista di…Forza Italia. Succede.

 

Tra coloro che puntano all’ingresso in Consiglio comunale, nel 2014 a spiccare sono i “soliti” recordman Luigi Lattanzi, con le sue 763 preferenze nella lista Pensiero Popolare Piceno, e Giovanni Silvestri che ne totalizza 722 per Forza Ascoli. Sempre nel centrodestra, ecco il futuro sindaco Marco Fioravanti, che incassa 472 preferenze nella lista di Fratelli d’Italia, l’ex Pd Alessandro Filiaggi (410 voti, Per Ascoli), Valentino Tega (520, Ascoli nel futuro), Massimiliano Brugni (547, Cuore di Ascoli), Donatella Ferretti (546, Forza Italia), Alessandro Bono (502, Forza Italia).

 

Tra le fila del Pd, boom per Francesco Ameli (556 voti), Valentina Bellini (466) e per…Monica Acciarri (393), che dopo una vita a sinistra di lì a pochi anni cambierà completamente sponda approdando al centrodestra e da lì alla Lega.

 

Quando si dice il paradosso…

 

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