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È realtà al Mazzoni l’ospedale di comunità destinato alle cure intermedie

ASCOLI - La struttura avviata in via sperimentale è dotata di 16 posti letto, è a gestione infermieristica, con supporto garantito da medici di assistenza primaria. L'assessore regionale Saltamartini annuncia il restauro dell'ex Luciani: «Una struttura in un posto bellissimo e dove vorrei invecchiare»
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di Peppe Ercoli

 

Primo nel panorama regionale ad avviare la propria attività, l’Ospedale di comunità (Os.Co) dell’Ast di Ascoli, da oggi è realtà. L’apertura – celebrata alla presenza di autorità – avviene in modalità di sperimentazione sul modello strutturale e gestionale ed è propedeutica all’avvio dei due Ospedali di comunità che saranno realizzati, ad Ascoli e a San Benedetto, con i fondi del Pnrr.

 

L’Os.Co è una struttura sanitaria di cure intermedie, gestita dalla sanità territoriale, con posti letto, che svolge una funzione di degenza intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero quando quest’ultimo non è più necessario perché ha risolto i problemi di salute acuti, ma il paziente non può ancora rientrare a domicilio per la presenza di problematiche socio-sanitarie, di recupero funzionale e dell’autonomia. Vi si accede attraverso l’attivazione del percorso di dimissione protetta, dopo che il paziente ha conseguito la stabilizzazione clinica.

 

 

L’Ospedale di comunità di Ascoli collocato al Mazzoni è dotato di 16 posti letto, è a gestione infermieristica, con supporto medico garantito da medici di assistenza primaria, con un organico di personale dedicato formato da 6 infermieri e 6 operatori socio sanitari gestiti da un coordinatore infermieristico. L’assistenza medica sarà possibile grazie ad un accordo integrativo locale (AIL), siglato nei giorni scorsi, all’interno del comitato aziendale della medicina generale che ha tenuto a riferimento le delibere regionali sulle cure intermedie. Sono una decina i medici di medicina generale che, finora, hanno dato la propria disponibilità a coprire turni di 4 ore al giorno e il servizio di continuità assistenziale notturna e festiva.

 

«La tempestività nell’attivazione – ha detto la direttrice generale Nicoletta Natalinivuole rispondere a un bisogno provinciale per la stagione estiva ampliando la disponibilità di posti letto per acuti. Infatti, un migliore indice di rotazione dei posti per acuti mette a disposizione più letti, anche specialistici, per i Pronto soccorso, in particolare per quello di San Benedetto che, registrando un incremento importante di accessi per via dell’arrivo dei turisti, potrà avere maggiori disponibilità al ricovero nei reparti specialistici unici provinciali collocati all’ospedale di Ascoli».

 

Non è mancato un annuncio dell’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini. «Ho visitato stamani l’ex sanatorio Luciani, una struttura in un posto bellissimo e dove vorrei invecchiare. Lì – ha detto – dobbiamo realizzare interventi necessari per garantire il vero ospedale di comunità. I lavori sono stati finanziati con due milioni di euro». Saltamartini ha riconosciuto «il ruolo fondamentale dell’università Politecnica delle Marche nel fornire alla sanità regionale infermieri sotto la guida oculata del rettore Gianluca Gregori».

 

Lo stesso rettore Gregori ha aggiunto che «bisogna fare in modo che gli specializzandi possano avere un ruolo importante, sia per portare energie vitali sia per verificare se ci sono opportunità future, in considerazione del decreto Calabria e di quello che può rappresentare in termini di acquisizione».

A benedire la nuova struttura sanitaria ci ha pensato il vescovo di Ascoli Gianpiero Palmieri.

 



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