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Tutti alle urne nell’esclusivo interesse della comunità e non personale

VOTO -  «Il voto consapevole è un dovere civico di cui farsi carico. Tanti giovani si sono candidati alle comunali. E' una buona cosa, spero lo abbiano fatto con spirito di servizio e non cercando nella politica un lavoro, un modo per avvicinarsi alle stanze dei bottoni»
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di Peppe Ercoli

(direttore di Cronache Picene)

 

Buon voto a tutti.

Voglio iniziare con un augurio queste considerazioni in vista delle votazioni per le Europee e per il rinnovo delle amministrazioni in alcuni comuni della provincia di Ascoli.

Alla fin fine è un augurio semplice, ma che racchiude importanti significati.

 

Il mio “buon voto” è un invito a come porsi nel recarsi alle urne a farlo da persone libere, volendo esprimere la scelta che si ritiene più giusta in base a quelle che sono le proprie idee, le proprie convinzioni politiche.

 

E solo quelle. L’espressione di voto va finalizzata esclusivamente al bene futuro della comunità, delle città in cui viviamo, del nostro Paese e, in questo caso, anche dell’Europa.

 

 

Essere liberi di votare in base al proprio convincimento è un diritto fondamentale, perché la cosa peggiore è entrare nella cabina elettorale e scrivere nomi pensando ad un tornaconto personale, al proprio interesse, cedendo alla tentazione di dare la preferenza a quella formazione politica, a quel candidato solo perché ha promesso qualche beneficio.

 

Magari qualcuno (probabilmente molti) hanno ricevuto promesse da questo o quel candidato. La storia ci insegna che spesso si tratta di promesse vane, utili solo ad accaparrarsi la benevolenza dell’elettore sul momento, poi chi s’è visto, s’è visto.

 

E’ una bella cosa che molti giovani si siano candidati alle comunali. C’è chi lo ha fatto consapevolmente, chi invece è stato messo lì a riempire la lista e portare ai candidati più autorevoli i pochi voti rimediati da parenti stretti e amici. Voglio soprattutto sperare che si siano candidati con lo spirito di servizio e non cercando nella politica un lavoro, un modo per avvicinarsi alle stanze dei bottoni ammaliati dalle affascinanti sirene del potere che, come diceva Giulio Andreotti, «logora chi non ce l’ha».

 

Allora andiamo alle urne con la testa libera da lacci e lacciuoli, facendo la scelta più utile non per mero interesse personale o per il singolo candidato, ma per costruire il miglior futuro possibile per il territorio e la comunità.

 

Buon voto a tutti.

 



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