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Ascoli, scatta il toto-giunta: Cardinelli e Brugni blindano la riconferma, volti nuovi tra le quote rosa

ASCOLI - Il forfait dei vari Corradetti, Vallesi e Volponi apre le porta ad almeno quattro novità. L’indiziata numero uno è la donna più votata di questa tornata, Francesca Pantaloni (FdI). Tra gli uomini, Bono e i fratelli Lattanzi potrebbero ambire a uno degli assessorati liberi
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di Federico Ameli

 

Con il favore delle urne messo ampiamente in cassaforte dopo appena un paio di sezioni scrutinate, per il Fioravanti-bis è già tempo di pensare alla squadra che andrà a comporre la giunta del mandato 2024-2029.

 

Conclusi i festeggiamenti a piazza Arringo, già dalle prime ore di questa mattina a Palazzo Arengo sono iniziate le riflessioni sulla rosa dei 25 futuri consiglieri, da sfoltire fino a selezionare i 9 componenti della nuova giunta comunale.

La prima giunta Fioravanti presentata il 3 luglio 2019

 

GLI ASSENTI – C’è da dire, innanzitutto, che dei 9 assessori scelti da Fioravanti nel giugno 2019, solo 5 hanno ottenuto voti sufficienti per risultare eletti in Consiglio comunale. Si tratta di Marco Cardinelli, Massimiliano Brugni, Gianni Silvestri, Nico Stallone e Donatella Ferretti, che pur con qualche differenza in termini di consensi e fiducia hanno discrete chance di riconfermarsi.

 

E gli altri? Al di là di Monica Acciarri, dimessa nel 2022, sono stati costretti all’addio dopo 5 anni anche due assessori in quota Lega, Dario Corradetti e Monia Vallesi. Il primo, assessore uscente al Bilancio, ha dalla sua gli stessi voti del collega Enrico Angelini Marinucci e, in caso di deleghe conferite da Fioravanti a esponenti del Carroccio – eventualità molto realistica – entrerebbe a far parte del Consiglio comunale, pur restando fuori dai giochi in ottica giunta. Dopo 5 anni agli Eventi, invece, il percorso amministrativo di Monia Vallesi si interrompe con le urne dell’8 e 9 giugno.

 

Fuori dai giochi anche Maria Luisa Volponi, assessore uscente alla Qualità della Vita che con la lista Ascoli Green ha mancato l’accesso in Consiglio, piazzandosi alle spalle di Carlo Narcisi con un solo seggio a disposizione.

Marco Cardinelli

 

I RICONFERMATI – Il record di preferenze – ben 1.158 – rappresenta per Marco Cardinelli un biglietto da visita più che sufficiente per guadagnarsi un secondo mandato con una delle deleghe più pesanti a Palazzo Arengo, quella ai Lavori pubblici, che svolgerà indubbiamente un ruolo centrale anche nella prossima consiliatura.

 

Lo stesso dicasi per Massimiliano Brugni, assessore allo Sport ai tempi del sindaco Castelli e assessore ai Servizi sociali nel primo mandato Fioravanti, che con 948 voti ha in tasca altri 5 anni di assessorato. È ancora presto per dire se le deleghe resteranno le stesse, anche perché un ritorno allo Sport appare oggi poco probabile.

 

Il motivo è da ricercare nell’ottima performance elettorale di Nico Stallone, che nonostante il forfait dei suoi due colleghi del Carroccio ha ottenuto 490 preferenze, oltre 200 in più dell’ultima volta. Alle porte dell’anno in cui Ascoli sarà Città Europea dello Sport, difficile pensare a una sua sostituzione o a un cambio in corsa di una delle deleghe di riferimento, oltre a quella al Commercio.

Marco Fioravanti e Nico Stallone

 

Forte della sesta elezione consecutiva, Gianni Silvestri ha dalla sua un bagaglio di esperienza e un trascorso a Palazzo Arengo che conoscono ben pochi rivali. Il voto lo ha costretto ad abdicare – almeno provvisoriamente – dal ruolo di vicesindaco, nella speranza di poter riottenere presto la fascia tricolore.

 

Quotazioni stabili anche per Donatella Ferretti, che con le sue 446 preferenze (11 in più rispetto al 2019) è l’unica candidata di Forza Italia ad aver centrato l’elezione in Consiglio comunale. Negli ultimi anni il rapporto con il sindaco Fioravanti ha vissuto degli alti e bassi – emblematico il caso del ritiro della delega alla Cultura, tornata nel 2022 tra le mani del sindaco – ma l’assenza di competitor donne di consolidata tradizione politica potrebbe agevolarla nella riconferma.

 

LE NOVITÀ – Quattro uomini e una donna, dunque, volendo dare per scontata la riconferma degli uscenti. Ne consegue che almeno quattro posti restano a disposizione di potenziali new entry, ferma restando la necessità di rispettare gli obblighi di legge in materia di parità dei sessi.

Francesca Pantaloni

 

Quel che è certo è che, con tre assessori donna in meno, ci sarà ampio spazio per nuovi assessori al femminile. La principale indiziata è Francesca Pantaloni, consigliere comunale uscente tra le fila di Fratelli d’Italia nonché candidata più votata tra le donne (562 voti, contro i 130 di 5 anni fa).

 

Restando in quota Fratelli d’Italia, resta da non sottovalutare la candidatura di Barbara Pennacchietti, che negli uffici di Palazzo Arengo è praticamente di casa. La storica segretaria del commissario Guido Castelli ha guidato la macchina comunale per un decennio e si affaccia ora in prima persona sulla scena politica cittadina, tutt’altro che in punta di piedi. Dando per certa la nomina di Cardinelli, non è affatto improbabile che Fratelli d’Italia riesca a esprimere 3 assessori: andò esattamente così anche 5 anni fa, con il tris Corradetti-Stallone-Vallesi calato dalla Lega.

 

Servirà quantomeno un’altra donna per raggiungere quota 4 in giunta, e le principali indiziate in questo caso portano i nomi di Giovanna Cameli, Marika Ascarini, Patrizia Petracci e Laura Trontini. Per la dottoressa Cameli, peraltro, non sarebbe la prima volta, dato che è già stata assessore ai tempi del primo mandato del sindaco Castelli. La delega, in quel caso, era quella all’Istruzione, che negli ultimi mesi è rimasta tra le mani di Fioravanti.

Laura Trontini

 

Forti di – rispettivamente – 397 e 371 preferenze, anche Marika Ascarini (FdI) e Patrizia Petracci (Lega) scalpitano per un assessorato nella prossima consiliatura. Tuttavia, almeno in queste prime ore, i favori del pronostico sembrano dalla parte della Trontini, che già nel 2019 fu costretta a farsi da parte nonostante 313 preferenze. Oggi i voti sono diventati 397 confluendo, peraltro, nella seconda lista più votata della coalizione (Fioravanti sindaco di Ascoli), che a rigor di logica dovrà necessariamente esprimere almeno un assessore comunale.

 

E se fossero due? Alessandro Bono, presidente del Consiglio comunale uscente, ha quasi raddoppiato i voti della tornata precedente, conquistando 725 preferenze e il gradino più basso del podio dopo Cardinelli e Brugni. Una seconda nomina presidenziale appare pressoché scontata, ma lo straordinario consenso ottenuto in sede di elezione potrebbe garantirgli anche una poltrona ancor più prestigiosa.

Alessandro Bono

 

A contendergliela, con tutta probabilità, sarà uno tra i fratelli Luigi e Attilio Lattanzi, reduci da una volata elettorale da 478 e 366 voti a testa per la lista Pensiero Popolare Piceno. Dopo la sfortunata esperienza tra le fila della coalizione targata Piero Celani, i due fratelli possono fare fronte comune e ambire a un posto in prima fila a Palazzo Arengo.

 

Guai, però, ad escludere potenziali sorprese. Tra i 25 consiglieri si nascondono i 9 nuovi assessori, che nel giro di un paio di settimane potranno uscire allo scoperto e contribuire – si spera – allo sviluppo della città.

 

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