A seguito degli incidenti verificatisi durante la partita di calcio Ascoli-Pisa del 10 maggio scorso, la Questura di Ascoli ha emesso provvedimenti di Daspo nei confronti di quattro tifosi dell’Ascoli: 8 anni per due di loro e 3 anni per gli altri due.
Alla fine di quella partita i tifosi della squadra di casa, infuriati per la retrocessione in Serie C, hanno lanciato oggetti contro le forze di polizia, ferendo una quindicina di agenti.
Quattro persone erano state arrestate in “flagranza differita” per resistenza a pubblico ufficiale e violazione della legge 401/1989, che contrasta la violenza negli stadi. Due degli arrestati erano già soggetti a Daspo; è proprio nei confronti loro che il questore Giuseppe Simonelli ha emesso un Daspo di 8 anni per aver partecipato agli incidenti nonostante i precedenti provvedimenti; gli altri due hanno ricevuto un Daspo di 3 anni.
Per i due destinatari del Daspo di 8 anni è previsto un’ulteriore pesante sanzione: per 5 anni avranno l’obbligo di presentarsi presso la Questura di Ascoli 30 minuti dopo l’inizio di ogni partita della squadra bianconera, esclusi gli incontri amichevoli. Questa severa sanzione, contro la quale faranno ricorso gli avvocati difensori, è stata convalidata dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Ascoli Annalisa Giusti, che in precedenza aveva disposto gli arresti domiciliari per i due ultrà in questione e l’obbligo di dimora per gli altri due.
La loro identificazione è stata possibile grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza dello stadio Del Duca. Uno dei colpevoli era stato individuato già la sera degli incidenti e poi rilasciato per facilitare il deflusso dei facinorosi dal piazzale dello stadio. Quella sera, infatti, si è verificata una vera e propria guerriglia urbana, con il lancio di materiale esplosivo, sassi, mattoni, sedie, tavoli e transenne, che hanno causato lievi ferite a una quindicina di agenti e danni materiali, soprattutto al Bar dello Sport. I contestatori hanno cercato lo scontro con il reparto mobile di Senigallia, intervenuto in supporto degli agenti della Questura di Ascoli. I poliziotti erano schierati a protezione di dirigenti e giocatori, che, insieme agli arbitri, sono stati costretti a restare negli spogliatoi dello stadio fino a poco prima dell’una di notte.
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