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I Palii raccontano la storia della Quintana

ASCOLI - Il palio di agosto 2024 realizzato da Gaetano Carboni prima di morire. La mostra resterà aperta fino al 29 settembre nell'ambito dei festeggiamenti per il Settantennale della rievocazione storica.
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di Elena Minucci

Il cammino verso il Settantennale della Quintana di Ascoli prosegue con la mostra “I Palii della Quintana dal 1955 ad oggi: viaggio nell’ arte attraverso il simbolo della vittoria” dedicata ai Palii della Quintana e visitabile fino al 29 settembre presso la Pinacoteca Civica, nella sala della Vittoria e nella galleria Giosafatti, al primo e al secondo piano di Palazzo Arengo.

Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco Marco Fioravanti, alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina ufficiale a primo cittadino, il presidente del Consiglio degli Anziani Massimo Massetti, e il professore Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli.

 

«La mostra ci permetterà di fare conoscere la Quintana di Ascoli anche fuori – ha affermato Fioravanti – grazie a coloro che hanno costruito questo progetto anche in memoria dei quintanari che non ci sono più, anzi il senso di appartenenza a questa tradizione sarà ancora più vivo. Un ringraziamento a coloro che hanno realizzato i palii, a Ilaria Isopi e al professore Papetti che ha scelto i bozzetti dei palii vincitori».

 

«Continuano gli appuntamenti per il Settantennale – ha spiegato Massetti – il patrimonio quintanaro ne prevede oltre cento ma è stato impossible portare tutti i palii, per cui il professor Papetti ha effettuato una scelta selezionando i palii più rappresentativi della storia della Quintana».

 

«La mostra si compone di oltre 130 palii – ha ribadito Papetti- che sono stati selezionati in base allo stato di conservazione, alla svolta iconografica, e agli artisti che li hanno realizzati come Omar Galliani, Tullio Pericoli, Valeriano Trobbiani e Ugo Nespolo. Prima di venire a mancare Gaetano Carboni mentre realizzava il palio del Sessantennale ha pensato a fare anche quello del Settantennale».

 

Il Palio è il drappo dipinto che viene dato al sestiere vincitore della Giostra. Mentre, in passato, dal medioevo al rinascimento il palio era un ampio drappo pregiato di velluto in seta, da cui si potevano ricavare abiti, tende, tovaglie, cotte, nell’Ottocento è documentata l’usanza di dare al vincitore un vero e proprio stendardo dipinto.

 

 

Presso la Pinacoteca sono conservati diversi bozzetti per il palio di S. Emidio realizzati dall’artista ascolano Giulio Gabrielli che dagli anni 80 al 1910 ha dipinto numerosi palii.

 

La mostra segna sicuramente uno dei momenti più belli in cui quintanari e non, potranno ammirare i numerosi palii della tradizione quintanara messi a disposizione dai sestieri vincitori. Dai primi risalenti al 1955 vinti dai Sestieri di Porta Tufilla e Porta Romana realizzati da Giuseppe Rosati a quello del 1961 che celebrava il centenario dall’ Unità d’Italia fino a quelli che portano la firma di importanti artisti come Pericoli, Galliani, Tadini, Notargiacomo e molti altri.
Per coloro che hanno già acquistato il tagliando per una delle due Giostre, avrà diritto ad una riduzione del biglietto d’ingresso alla mostra.

 

 

 

Nel frattempo mente ad Ascoli va in scena la mostra sui palii, alcuni cavalieri giostranti della Quintana di Ascoli si preparano ad affrontare la Giostra della Quintana di Foligno in programma oggi, 15 giugno. Si tratta dell’ascolano Lorenzo Melosso, Luca Innocenzi, Lorenzo Savini, Tommaso Finestra e Mario Cavallari, fino a qualche settimana fa in lizza come nuovo cavaliere della Piazzarola.

 

 

 

 


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