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Emergenza Idrica, scatta il codice rosso e Loggi firma l’ordinanza

MONTEPRANDONE - E’ fatto divieto di prelievo dal pubblico acquedotto di acqua potabile per usi non consentiti. Il dispositivo è valido dal 20 giugno al 31 ottobre 2024 su tutto il territorio comunale
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Alla luce del permanere dello stato di crisi idrica che ha indotto la CIIP ad elevare il livello di allarme, codice rosso, terzo stadio e dell’invito della Prefettura di Ascoli Piceno ad attivare forme si sensibilizzazione della cittadinanza per evitare sprechi d’acqua potabile, il sindaco Sergio Loggi ha firmato un’ordinanza in cui dispone il divieto a tutti i cittadini di prelevare dal pubblico acquedotto l’acqua potabile, su tutto il territorio comunale, per una serie di utilizzi.

 

Fra questi, l’irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e cortili, pulire strade e marciapiedi; il lavaggio di aree cortilizie, piazzali. E’ consentito esclusivamente per i servizi pubblici di igiene urbana. C’è poi il lavaggio privato dei veicoli a motore, con l’esclusione di quello svolto da impianti di autolavaggio regolarmente autorizzati. Vietato il prelievo anche per il riempimento di fontane ornamentali, vasche da giardino su aree private e piscine, sia ad uso privato che commerciale. In generale, quindi, gli usi diversi da quello alimentare domestico, per l’igiene personale e per l’abbeveraggio degli animali.

 

Nell’ordinanza, valida dal 20 giugno al 31 ottobre 2024, si invita la cittadinanza tutta, gli uffici pubblici, l’utenza commerciale, produttiva e sanitaria ad adottare comportamenti volti ad un uso razionale e corretto dell’acqua al fine di evitare inutili spechi.

 

Si raccomanda il controllo periodico e frequente dei contatori al fine di poter segnalare tempestivamente alla Società “CIIP S.p.A.”, gestore del Servizio Idrico Integrato, eventuali perdite occulte e alla pronta riparazione di eventuali perdite negli impianti e di porre particolare attenzione alla manutenzione degli impianti di autoclave (serbatoi e pompe), ove presenti e, nel caso in cui non si disponga degli stessi, di installare impianti ex-novo ed essere pronti alla loro attivazione. L’inosservanza delle prescrizioni di cui alla presente Ordinanza è punita con la sanzione amministrativa da 25 euro ad 500 euro.


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