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Rallenta l’export, Confartigianato: «Avvisaglia che merita risposte immediate»

I DATI - Nel trimestre 2024 la dinamica che è particolarmente negativa nell’Ascolano. Il presidente Enzo Mengoni: «Ora è il momento di essere al fianco delle imprese per ripetere quanto di buono fatto lo scorso anno. È fondamentale proseguire verso quella virtuosa collaborazione tra Regione, Camera di Commercio e associazioni di categoria, agevolando così occasioni di incontro con i buyer internazionali»
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Il presidente Enzo Mengoni

Export in flessione nel I trimestre 2024, con la dinamica che è particolarmente negativa nell’Ascolano, complice il crollo delle esportazioni di medicinali dettato dalla fine dell’emergenza sanitaria mondiale. 


I dati sono frutto di elaborazioni dell’Ufficio Studi Confartigianato Marche su dati Istat, che vedono nel rapporto I trimestre 23-24 flessioni in tutte le province del sud della regione: Macerata -0,6%, Fermo -5,5%, Ascoli Piceno -85,7%. Ma, come si diceva, il dato è fortemente influenzato dal crollo dell’export farmaceutico. Andando allora a guardare ai settori a maggiore concentrazione di MPI, lo studio sottolinea: Fermo -4,0% (-11.075.213 milioni di euro), Macerata -4,2% (-12.946.678 miliardi), Ascoli Piceno -6,0% (-8.270.727). La media marchigiana è al -4,8%. 

 

Il punto su alcuni settori di interesse: 

  • Ascoli Piceno: Alimentare +19,6%, Articoli in pelle -21,5, Moda -17,9%; 
  • Fermo: Alimentare -6,4, Abbigliamento 23,4, Moda -4,2; 
  • Macerata: Alimentare 1,4, Tessile, -23,1, Moda -3,5

 

«Stiamo parlando di dati trimestrali ed è presto per tirare le somme – commenta il presidente territoriale Enzo Mengoni – ma sicuramente siamo preoccupati perché il 2023 è stato un anno di ripresa dell’export e una partenza così in sordina merita attenzione. Non dobbiamo, insomma, prendere sottogamba i dati, consapevoli delle difficoltà che con tenacia abbiamo dovuto superare. Occorre infatti tenere alta la guardia e cogliere questi segnali di difficoltà con grande attenzione per intervenire in tempo a scongiurare l’insorgere di crisi più complesse. Penso in particolare a settori storicamente strategici per le economie del territorio come quello della moda, dove la presenza delle aziende alle manifestazioni fieristiche è cruciale per raccogliere indispensabili ordini. Quanto alle esportazioni di medicinali, questo crollo è strutturale e viene segnato in particolare in paesi come la Cina, dove terminate le richieste di approvvigionamenti post pandemia il mercato si è fermato. «Ora è il momento, però, di essere al fianco delle imprese produttrici per ripetere quanto di buono fatto lo scorso anno. È fondamentale proseguire verso quella virtuosa collaborazione tra Regione, Camera di Commercio e associazioni di categoria, agevolando così occasioni di incontro con i buyer internazionali».


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