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Spiagge, l’Itb scrive ai turisti: «Vi spieghiamo perché vogliono sostituirci, non si sa bene da chi»

SAN BENEDETTO - Il presidente Giuseppe Ricci diffonde una lettera in merito alla situazione delle imprese alle prese con la Direttiva Bolkestein: «Vogliono portarci via le nostre imprese micro-familiari per inserire multinazionali, speculatori e mafie»
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Spiaggia San Benedetto

 

Sempre più complicata la situazione relativa alle concessioni balneari italiane, tra la richiesta di applicazione della Direttiva Bolkestein come da sentenze del Consiglio di Stato, e altre sentenze sempre del massimo organo amministrativo italiano che comunque affermano che gli attuali concessionari non sono in situazione di concessione abusiva e che, prima di indire le aste, occorre attendere la sentenza della Corte di Giustizia Europea sugli indennizzi da quantificare ai passati concessionari.

 

Estate 2o24 che dunque rischia di essere l’ultima per il sistema di gestione delle spiagge italiane ormai radicato da oltre un secolo. Per questo motivo Giuseppe Ricci, presidente dell’associazione e storico concessionario sambenedettese, ha diffuso una lettera indirizzata ai turisti che in questi giorni iniziano a frequentare le spiagge di San Benedetto e di tutta Italia.

 

Spiaggia San Benedetto ombrellone chiuso

«Caro amico turista – scrive l’Itb – come ormai saprai sono ormai 15 anni che stiamo lottando contro chi vorrebbe portarci via le nostre imprese turistico-balneari, per darle in mano a multinazionali, speculatori, mafia e chissà chi altro. Da 15 anni chiediamo alla politica e alle istituzioni tutte di evitare una simile ingiustizia, da loro riceviamo solo inutili promesse, rinvii e soluzioni contraddittorie che sanno più di presa in giro e che non ci consentono di programmare come vorremmo, investimenti di miglioramento delle nostre strutture ricettive, e a danno vostro e della qualità delle vostre vacanze».

 

«Ci rivolgiamo direttamente a te perché non vogliamo compiere iniziative eclatanti che penalizzerebbero la tua vacanza al mare – continua la lettera – Vogliamo farti capire il pericolo che tutti stiamo correndo, se non si troverà una soluzione entro la fine del 2024, potrebbe essere l’ultima estate che ci vedrai in questo stabilimento. Fatti spiegare dal tuo amico bagnino di come, per favorire una improbabile concorrenza, vogliono toglierci le nostre imprese e poi sostituirci non si sa bene con chi… e di come, per questo motivo, manderanno le nostre imprese all’asta come fossimo dei falliti, anche se nessuno di noi lo è mai stato, vanificando tutti i nostri anni di lavoro e investimenti».


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