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Dal quartiere Ponterotto un appello al nuovo vescovo: «Intervenga per frenare gli eccessi di qualche utente Caritas»

SAN BENEDETTO - Chi vive intorno alla struttura diocesana di via Madonna della Pietà continua ad essere esasperato. Vengono, infatti, denunciate situazioni di degrado e disturbo che hanno come protagonisti alcuni ospiti del centro
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di Marco Braccetti

«Speriamo che il nuovo vescovo faccia qualcosa». Così Guido Speca, giovane residente del quartiere Ponterotto, commenta una sgradevole situazione che ormai si protrae da lungo tempo. Ossia la difficile convivenza tra chi vive intorno alla Caritas diocesana ed alcuni utenti del medesimo servizio.

Purtroppo, il campionario di criticità è vasto, ma Speca sfodera l’arma dell’ironia per puntare l’indice su un malvezzo in particolare: «Il quartiere Ponterotto si prepara alle Olimpiadi con la nuova disciplina, il “salto della recinzione”».

 

Secondo quanto hanno potuto verificare direttamente i residenti, tra gli ospiti della Caritas c’è chi non rispetta gli orari canonici di apertura e chiusura della struttura, che ospita anche un dormitorio per persone senza fissa dimora.

 

«Ci sono ospiti che fanno come vogliono – prosegue Speca – saltando la recinzione anche in piena notte, per andare nell’attigua piazza della Libertà dove bevono, urlano, fanno i loro comodi e poi rientrano, sempre saltando il recinto, come se nulla fosse».

«Invito tutti – sono ancora le parole del residente – a riflettere sul fatto che negli ultimi 10 giorni nel quartiere Ponterotto e, nello specifico, davanti alla Caritas sono tornate protagoniste risse tra ospiti ubriachi, molestie ai cittadini e residenti che si sono visti costretti a denunciare per l’ennesima volta la situazione alle dovute autorità.

Ci sono stati casi di minacce ai residenti e blocco del traffico in via Madonna della Pietà con persone che, ubriache, camminano a zig-zag».

 

Nel recente passato, ci sono stati anche diversi incontri tra i dirigenti della Caritas, i residenti e l’amministrazione comunale. Ma non si è mai arrivati ad una soluzione del problema.

Ora, Speca ed altri sperano che l’arrivo di monsignor Gianpiero Palmieri possa cambiare le cose: «La situazione sta ormai degenerando del tutto. Sarà la volta buona che il nuovo vescovo faccia qualche cosa?».


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