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“Premio Strega”, bagno di folla per i sei affiatatissimi finalisti: e Vianello ricorda gli esordi dello zio alla “Palazzina” (Foto)

SAN BENEDETTO - Afflusso record per la presentazione dei pretendenti alla vittoria, tra ironia, riflessioni e "tour alla Rolling Stones". Spazio anche per i giovani sambenedettesi
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Premio Strega, i finalisti con Mimmo Minuto

 

di Pier Paolo Flammini

 

Un bagno di folla con presenze da record alla Palazzina Azzurra per la serata organizzata dall’associazione “I Luoghi della Scrittura” di Mimmo Minuto, in merito alla serata di presentazione della sestina di finalisti del “Premio Strega”, il principale concorso letterario italiano che per il decimo anno consecutivo ha toccato, nel suo tour di presentazioni in attesa dell’esito finale del 4 luglio, anche San Benedetto.

 

Presentato dal giornalista Andrea Vianello, i finalisti, tutti molto briosi e affiatati tra loro nonostante la contesa, sono gli scrittori Paolo Di Paolo (“Romanzo Senza Umani”, Feltrinelli), Donatella Di Pietrantonio (“L’Età Fragile”, Einaudi), Tommaso Giartosio (“Autobiogrammatica”, Minimum Fax), Raffaella Romagnolo (“Aggiustare l’Universo”, Mondadori), Chiara Valerio (“Chi dice e chi tace”, Sellerio), Dario Voltolini (“Invernale”, La Nave di Teseo). Tra i ringraziamenti iniziali, spicca quello a  , sambenedettese e segretaria della Fondazione Bellonci, che organizza il Premio Strega.

 

Premio Strega, firmacopie

Tra i candidati, in rilievo Donatella Di Pietrantonio, abruzzese e che già nei mesi scorsi aveva richiamato un numerosissimo pubblico all’Auditorium comunale (presentata allora dallo scrittore sambenedettese Fabio Bacà, presente tra il pubblico e finalista due anni fa col suo romanzo “Nova”), che si è aggiudicata il “Premio Strega Giovani”: «Sono cresciuta nel dialetto e tra gli animali – ha detto – ma non li ho mai raccontati e l’ho fatto con questo romanzo, così ad esempio ho ricordato la scena della morte del cavallo, osservata da bambino, quando vidi uomini duri che piangevano».

 

Paolo Di Paolo ha anche raccontato la vita a stretto contatto tra i finalisti: «Viaggiamo da una città all’altra in van, insieme, leggiamo le stroncatura ad alta voce, abbiamo fatto dei giochi e le recensioni più feroci le abbiamo condivise: questo ha creato dei momenti intensi e simpatici tra noi».

 

Parlando del suo libro, ha fatto riferimento «a un viaggio compiuto attraverso il linguaggio nella propria famiglia e nelle amicizie, a partire dalla politica degli anni Settanta». Romanzo di scuola e di vita per Raffaella Romagnolo, mentre Chiara Valerio ha ironizzato: «Adesso andiamo in giro in un van e ci sfottiamo e sembriamo i Rolling Stones, tutto questo ci e mi diverte e mi restituisce l’adolescenza che non ho avuto, io che ero sempre seduta al secondo banco della scuola»

 

Grande ironia anche da Dario Voltolini, alle prese con esilaranti interpretazioni tra pastori e cinghiali prima di passare alla lettura e dissertazione del suo libro che invece contiene tematiche drammatiche come la malattia e la morte di suo padre: «Facciamo umorismo per rendere le nostre presentazioni leggere e trasformarle in una specie di gita scolastica».

 

Premio Strega, Mimmo Minuto con Ludovido Colletta

Durante la serata sono intervenuti il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo, il vicesindaco Tonino Capriotti, l’assessore alla Cultura Lia Sebastiani, oltre al giovane sambenedettese Lodovico Colletta Ludovico Colletta, studente del Liceo Scientifico Rosetti e vincitore del premio “Leggiamoci Fiction for Future” con il miglior racconto su un futuro possibile all’insegna della pace e della sostenibilità, un’iniziativa che si collega strettamente ai valori promossi dal Premio Strega: «Sono orgoglioso di questo premio anche perché non me lo aspettavo, attraverso la scrittura sono riuscito a rendere esplicite alcune emozioni che spesso trattengo invece in me stesso il concorso mi ha concesso di mettere in risalto le emozioni di cui spesso nn sono bravo».

 

Sono intervenuti nel finale, ponendo domande agli scrittori finalisti, anche alcuni studenti delle scuole sambenedettesi impegnati nei gruppi di lettura collegati col Premio Strega.

 

Postilla di colore poi in apertura del presentatore Andrea Vianello: «Sono alla Palazzina Azzurra dove mio zio, il noto cantante Edoardo Vianello, nel 1959 venne, da Roma, per assistere alle esibizioni di Mina (all’epoca giovanissima e col nome d’arte di Baby Gate, ndr). Proprio Mina lo convinse a prendere coraggio e la prima esibizione assoluta di Edoardo Vianello avvenne proprio qui alla Palazzina». Dove, se si risolvesse il problema del rumore del transito dei treni e si imponesse ai locali più prossimi un tono musicale più moderato almeno nelle prime serate quando ci sono eventi come lo “Strega”, sarebbe ancora più affascinante. Magari in un racconto fantastico, chissà, visto che parliamo di “Strega”.


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