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Riqualificazione dell’Albula, avviato l’iter di progettazione

SAN BENEDETTO - L'iniziativa fa riferimento ad un concorso di idee portato avanti dal Comune con la Regione Marche. L'idea è di ri-naturalizzare la foce e de-cementificare l'alveo. Il costo totale dovrebbe aggirarsi attorno ai 2,4 milioni
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Il dirigente Giantomassi spiega l’iniziativa di rinaturalizzazione dell’Albula

 

di Giuseppe Di Marco

 

Era attesa da tanto tempo, e ora l’iter per la riqualificazione dell’Albula è partito. Muri ristrutturati, riqualificazione del letto, nuovo verde: tutto questo è contenuto nel documento frutto del concorso di idee portato avanti dal Comune con la Regione Marche.

 

L’iniziativa è stata presentata nella mattina del 20 giugno dal sindaco Antonio Spazzafumo, il consigliere Umberto Pasquali, il dirigente all’urbanistica Giorgio Giantomassi e l’ingegner Vincenzo Marzialetti.

 

Ad illustrare i contenuti dell’idea è stato il dirigente Giantomassi, che ha sottolineato come quella dell’Albula sia, ad oggi, una zona fortemente degradata. L’interesse principale, quindi, è di ripristinare la caratteristica del ponte di Viale Trieste, progettato per essere uno spettacolo da cui poter valutare la zona mare tanto quanto la zona monte. Ponte che è stato mortificato dalle tubazioni addossate, che saranno deviate in cunicoli interrati. La foce dell’Albula, che non svolge più la sua funzione naturale, verrà rinaturalizzata ricreando l’habitat per le specie faunistiche di zona. In tal senso verrà impostato un sistema per far risalire l’acqua del mare fino all’altezza della Palazzina Azzurra.

 

Oggi quest’area è totalmente cementificata, e presenta un canaletto centrale anch’esso di cemento. La zona però è percorsa d’estate e d’inverno da tante persone, in quanto rappresenta un collegamento veloce fra Viale De Gasperi e il lungomare. Le nuove discese nell’alveo saranno in sicurezza, senza barriere architettoniche, all’altezza di Viale De Gasperi, Via Piemonte e Via Premuda. E’ previsto, infine, un passaggio ciclopedonale, non assimilabile ad una pista. Ai lati della nuova savanella ci sarebbe anche del verde e due zone laterali pavimentate in cemento granulare, molto poroso, in grado di abbassare l’isola di calore. Una soluzione che permette anche il guado con elementi a raso. I muri laterali verranno ristrutturati e utilizzati per la street art. Il costo dovrebbe essere di 2,4 milioni.

 

«Questo è un percorso partito molto tempo fa – ha commentato il sindaco – Il panorama di quella zona è una bruttura che rovina il paesaggio. Quindi è nata l’idea di fare un concorso di idee con la Regione, per l’area che va dal ponte di Via Piemonte a quello del lungomare. Ho voluto fortemente un documento dall’ufficio urbanistica per iniziare la rinaturalizzazione e riutilizzo di quella parte dell’Abula. Quindi abbiamo chiesto all’ingegner Marzialetti degli indirizzi che portassero ad un progetto. Dobbiamo restituire decoro ad una parte della nostra città per troppo tempo trascurata. È una sfida che richiederà qualche anno prima di arrivare al termine della procedura».


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