Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Nursing, Fials e Ugl criticano la razionalizzazione del personale messa in atto dalla direzione dell’Ast di Ascoli, che ha incluso la mancata sostituzione di tecnici di radiologia dimessisi e di quelli andati in pensione, per un totale di 5 unità.
Questa operazione, secondo i sindacati, ha portato alla chiusura delle risonanze magnetiche nel pomeriggio e alla presenza di un solo tecnico durante le ore notturne, causando gravi disservizi per l’utenza Picena che potrà usufruire di tale prestazione solo in caso di assoluta urgenza.
I rappresentanti sindacali affermano che questa misura rappresenta «un ulteriore colpo alla sanità pubblica Picena a favore del privato». L’attuale organizzazione del servizio, aggiungono, comporta squilibrati carichi di lavoro e una mobilitazione del personale coinvolto. Questa grave carenza di personale, che interessa non solo i sanitari ma anche i tecnici e gli amministrativi, comprometterebbe il clima lavorativo in tutti i reparti e ha portato all’attivazione di prestazioni aggiuntive al costo medio di 480 euro per ciascun turno di lavoro, esaurendo quasi totalmente lo stanziamento previsto già a giugno 2024».
Secondo i sindacati, con tali risorse, «pari al triplo del costo di un dipendente a tempo determinato, si sarebbe potuto tranquillamente implementare la dotazione organica assicurando un servizio ben diverso e sicuramente più stabile per la collettività». Infine, avvertono che «la paradossale ipotesi di ricorrere a dipendenti interinali per far fronte alle carenze di personale comprometterà ulteriormente la qualità del servizio pubblico in un territorio già fortemente depauperato».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati