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RisorgiMarche si conferma “smemorato”: il festival del sisma senza il Piceno

L'INIZIATIVA che abbina musica e natura con l'obiettivo di tenere alta l'attenzione sul cratere sismico trascura ancora una volta l'Ascolano, una delle zone più martoriate. Nelle ultime quattro edizioni solo due concerti, quest'anno zero. La domanda è sempre la stessa: perché?
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L’andazzo è ormai assodato, e forse stupirsi lascia pure il tempo che trova. L’assunto infatti è sempre lo stesso. Il festival musicale nato per le zone del sisma che le zone del sisma le tocca solo…a metà. Il Maceratese presenza fissa. Giustamente. Meno il Piceno. Anzi, quasi per niente. Negli ultimi quattro anni, le tappe si contano sulle dita di una mano.

Una delle date di RisorgiMarche

 

Nel 2021 un solo live, nel 2022 zero, nel 2023 uno e nel 2024 di nuovo zero. Alternanza perfetta, quella di RisorgiMarche. A questo punto prevedere i concerti, anzi il concerto, del prossimo anno risulta operazione sin troppo semplice.

 

Campanilismo, qualità dell’evento, bontà degli obiettivi e tutto il resto, è bene sgomberare subito il campo, non c’entrano nulla. RisorgiMarche rappresenta un’iniziativa lodevole, a prescindere. Ma già due anni fa, su queste stesse pagine, ci eravamo posti le medesime domande (leggi qui). Una su tutte: perché?

 

Perché una kermesse così coinvolgente, che ogni volta conduce migliaia di persone sui luoghi dell’entroterra montano del sud delle Marche abbinando proposte musicali sempre interessanti, taglia fuori i territori dell’Ascolano, tra i più martoriati dal terremoto del 2016 e dunque bisognosi di “approfittare” di ogni singola iniziativa pur di portare flussi di visitatori sul posto?

Nek e Neri Marcorè durante un live

 

Considerazioni che, a poche ore dall’ufficializzazione del programma 2024, che prenderà il via il prossimo 6 luglio da Ussita con un artista ascolano (!), Dardust, si ripropongono con forza. Anche perché, stavolta, RisorgiMarche sconfina addirittura in provincia di Ancona (il 20 luglio ad Arcevia con Lucio Corsi) e nel Pesarese col concerto a sorpresa del 24 luglio.

 

Quali che siano le motivazioni alla base di questa specie di “embargo” (finora passate sempre in cavalleria), vale la pena ricordare ancora una volta come, dopo il primo concerto in assoluto della rassegna, che nel 2017 vide Niccolò Fabi esibirsi in quel di Spelonga, ad Arquata, nel corso degli anni tanti sono stati gli appuntamenti organizzati nel Piceno con artisti del calibro, tra gli altri, di Pierò Pelù, Brunori Sas, Arisa, Pacifico e lo stesso Neri Marcorè, ideatore di RisorgiMarche insieme a Giambattista Tofoni e col contributo, tra gli altri, di Regione Marche e Ministero della Cultura.

 

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