Attivare un centro per il prelievo del plasma all’interno del nuovo ospedale dei Sibillini di Amandola entro l’autunno. Sì, perché ormai da otto anni, vale a dire dal sisma 2016, la raccolta di sangue dell’Avis dei Sibillini avviene in un container.
«Se le promesse si tramuteranno in realtà – spiega la presidente dell’Avis provinciale di Fermo, Elena Simoni – si riusciranno a risolvere gli annosi problemi, in carenza si è obbligati a implementare tutte quelle iniziative che si renderanno necessarie al fine di concretizzare la nostra azione: salvare vite con la donazione di sangue e plasma».
L’Avis ha chiesto anche l’attivazione di un bando di concorso per la copertura del responsabile dell’unità operativa del trasfusionale, che dal prossimo mese di agosto dovrà essere affidata ad un facente funzione, per il pensionamento dell’attuale dirigente.
«In ogni caso siamo convinti che tutto procederà in senso positivo – è la conclusione – ma vogliamo ricordare ancora una volta che chi ha necessità di sangue per sopravvivere non riesce ad attendere i tempi degli iter burocratici».
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