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È morto Alessio Alesi, decano dello sci

ASCOLI - Un altro pezzo di storia della montagna che se ne va. Aveva 82 anni. Un altro Alesi che ha saputo lasciare, profonda, la propria impronta anche sul piano umano. I funerali si terranno oggi, sabato 22 giugno, presso la chiesa di Sant’Agostino
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Alessio Alesi

 

 

di Walter Luzi

 

Alessio Alesi, il sor perito, come lo chiamavano tutti, se n’è andato anche lui. Aveva 82 anni. Vinto, e segnato nel fisico, da una lunga malattia, ma con lo spirito, fino all’ultimo, di sempre. Con la sua passione, immensa, per la montagna, lo sci, lo scialpinismo, che appartiene a tutta la grande famiglia Alesi, e al cugino Domenico Cagnetti. Miti che dalla frazioncina di Piagge, abbarbicata sulle pendici del Colle San Marco, hanno trasmesso l’amore e la passione per gli sport della montagna a tutto un territorio, ben oltre i confini provinciali e regionali.

Alesi (primo a sinistra) Gressoney nel 1996 insieme a Walter Luzi e Romano Tempera (ultimo a destra)

 

Pur abitando da tempo nel centro di Ascoli, nella zona di San Pietro Martire, proprio a Piagge aveva mantenuto la sua piccola falegnameria artigianale dove ha continuato a passare, dilettandosi nella lavorazione del legno, gran parte del suo tempo libero finché le condizioni di salute glielo hanno permesso. Era un geometra Alessio Alesi, che ha speso gran parte della sua vita lavorativa a servizio della grande Perini Sport, negli anni che erano d’oro per l’azienda ascolana, ma anche un po’ per tutti noi. Ascoltato, rispettato per lo scrupolo e la saggezza che metteva in ogni decisione nella propria professione.

 

Il mito del sor perito era nato in quell’epoca di grandi entusiasmi intorno al mondo della montagna. Escursionismo in ogni stagione, anche, ma, soprattutto, sci. Anche i maestri seguivano la sua scia lungo gli itinerari di scialpinismo, ancora agli albori, su ogni montagna italiana.

 

Di poche parole, con quel sigaro perennemente stretto fra i denti, che gliele faceva sillabare lentamente caricandole di ancora maggior valore. Senza riuscire mai a smorzare quel sorriso sornione sempre stampato sulle labbra, o impedirgli la battuta, all’occorrenza, anche pungente. Compagnia amabile per ogni escursione o settimana bianca, con la sobrietà, l’essenzialità, di parole, gesti e visione della vita che sono propri di tutti i grandi. La sua compagnia è stata sempre un privilegio per tutti quelli che, come chi scrive, hanno avuto la fortuna di dividere con lui molte giornate memorabili in montagna, e comuni, grandi, passioni. Seguendo l’odore del suo inseparabile sigaro, sempre stretto in bocca durante ogni discesa. E i suoi consigli sempre misurati, sempre con quel fondo di godibilissima e immancabile ironia.

A Bormio nel 1994 con l’avvocato Romanucci

 

Ci è piaciuto ricordarlo proprio con alcune foto di quegli anni felici, in compagnia di altri amati personaggi che lo hanno preceduto nell’ultimo viaggio. O forse no. Potrebbe non essere l’ultimo. Non si sa mai. Nella speranza che il sentiero di Alessio Alesi prosegua oltre il cielo, i figli lo hanno vestito con la sua camicia e i suoi scarponi da montagna. Fra le dita, ben stretto, il suo sigaro. Ciao sor perito. Continua a guidarci anche da lassù. I funerali si terranno oggi, sabato 22 giugno ad Ascoli alle 15,30 presso la chiesa di Sant’Agostino. Ai figli Roberto e Francesca e al fratello Giuliano le condoglianze della redazione di Cronache Picene.

Sempre a Bormio nel 1994 con l’avvocato Romanucci e, a destra, Pino Alesi


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