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I protagonisti del reportage tra le cento torri

ASCOLI - Il "Festival del reportage" torna con la quarta edizione, dal 27 al 30 giugno. Il Forte Malatesta e la Chiesa di Sant'Andrea tra i luoghi che ospiteranno la manifestazione, tra mostre, workshop ed ospiti internazionali
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Si rinnova l’appuntamento con il Festival del Reportage, ad Ascoli dal 27 al 30 giugno. Ideato dall’associazione FaRe – Fabbrica del Reportage e diretto dal fotografo ascolano Ignacio Maria Coccia, l’evento vanta il patrocinio del Comune e il sostegno di Fondazione Ascoli Cultura, Ecoinnova – Ascoli servizi comunali, Fainplast, Generali Damiani e Gatti, Grafiche d’Auria, Azienda Agricola Simone Capecci, Graziano Ricami, Fantastilandia.

 

Fotografi, videomaker, giornalisti e photo editor sono chiamati a raccolta per raccontare lo stato dell’arte del reportage. Per quattro giorni, il racconto fotogiornalistico, sempre più consumato dai ritmi rapidi dell’informazione odierna, ritrova una vetrina capace di dedicargli tempo, attenzione e approfondimento, con un ricco programma di incontri con l’autore, proiezioni, laboratori, letture portfolio e visite guidate.

L’immagine simbolo della quarta edizione del festival

 

Diverse le novità che questa quarta edizione introduce. Le quattro serate, che vedranno la partecipazione di nove ospiti italiani e internazionali, avranno luogo presso la Chiesa di Sant’Andrea. Il Forte Malatesta, luogo simbolo della città, accoglierà poi la mostra fotografica “Elegia Lodigiana” di Gabriele Cecconi e, per la prima volta, quattro proiezioni del lavoro di altrettanti fotografi internazionali (Alejandro Cegarra, Chiara Negrello, Pablo Ernesto Piovano, Txema Salvans). Infine, presso la sede dell’associazione FaRe – Fabbrica del Reportage (via Costanzo Mazzoni) recentemente inaugurata, il fotografo e docente Dario De Dominicis terrà un workshop intensivo di due giornate dedicato alla costruzione di una sequenza narrativa nella fotografia documentaristica e di reportage.

 

Gabriele Cecconi, fotografo che si occupa di progetti a lungo termine con particolare interesse per la relazione uomo-ambiente, porta al Festival Elegia Lodigiana, un lavoro a cavallo tra documentazione e ricerca poetica dedicato alla pianura padana, minacciata dai processi di industrializzazione e dalla crisi climatica (giovedì 27 giugno; inaugurazione della mostra ore 17.00 presso il Forte Malatesta).

 

Due le retrospettive dedicate ad altrettanti maestri del reportage italiano degli ultimi decenni. Maurizio Garofalo, curatore e docente, ci racconta il fotografo e l’amico Ivo Saglietti, scomparso nel dicembre 2023, autore di straordinarie testimonianze dagli scenari di crisi e conflitto nel mondo (Lo sguardo inquieto di Ivo, sabato 29). Franco Zecchin ripercorre la sua carriera di fotografo a partire dagli anni Settanta in Sicilia, segnati dalla guerra di mafia e da un forte impegno civile, l’Europa centro-orientale negli anni Ottanta e Novanta, e poi le popolazioni nomadi nel mondo e la città di Marsiglia, dove vive da molti anni (Narrazioni nomadi, domenica 30).

 

Due anche le proiezioni di videodocumentari. Il corto Melina di David Valolao, sulla dedizione di una donna che contrasta il disordine nel mondo ripulendolo dalla spazzatura, introdotto dal fotografo e videomaker Luigi Baldelli (giovedì 27), e Sorta nostra di Michele Sammarco, che racconta la vita dei suoi nonni, contadini pugliesi, messi a dura prova dal clima che cambia e dal destino incerto delle loro terre (sabato 29).

 

Di conflitti, in senso ampio, ci parlano gli interventi di Alessio Mamo e Marta Bellingreri, Alfredo Bosco e Laura de Chiclana. Mafqoodeen – Uncovering Iraq, progetto in corso di Alessio Mamo e Marta Bellingreri, rispettivamente fotografo e giornalista, testimonia il lavoro di una squadra di antropologi forensi, esperti e medici che da anni attraversa l’Iraq per identificare le vittime, stimate tra le 250mila e il milione, dei crimini contro l’umanità commessi nel Paese, dai tempi dell’ex-regime di Saddam Hussein all’Isis (venerdì 28). Si concentra sull’operato del giornalista di guerra l’incontro con la giornalista Laura de Chiclana che, dopo il lavoro in Colombia, Venezuela, Israele e Palestina, è diventata il volto del giornalismo di guerra per milioni di spagnoli raccontando il conflitto in Ucraina (La guerra in presa diretta, venerdì 28). Infine, Alfredo Bosco porta ad Ascoli un reportage dallo stato di Guerrero, tra le principali zone di produzione di eroina e uno dei territori messicani più coinvolti nella guerra al narcotraffico, dove alla violenza di gruppi criminali e cartelli si aggiunge quella perpetrata da realtà armate di autodifesa tollerate dallo Stato (Forgotten Guerrero, domenica 30). Spazio anche a un focus sulla figura del “giornalista delle immagini”: Giorgio Taraschi spiega il suo ruolo di mediatore tra il fotografo e il pubblico, filtro fondamentale nell’era delle fake news (Il Picture Editor di agenzia – L’intermediario invisibile, venerdì 28).

 


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