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Il “Reliquiario di Montalto” in mostra ai Musei Vaticani di Roma

ARTE - La presentazione dell'evento, martedì 25 giugno, rappresenta un "ritorno a casa" del prezioso manufatto "scovato" nella Capitale da Papa Sisto V, che lo volle poi donare alla sua terra. L'esposizione fino al 15 settembre
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Un’opera d’arte sacra, dall’indiscusso valore, e che da Montalto torna temporaneamente nel suo luogo di origine, Roma, portandosi dietro l’intero territorio piceno, con la sua storia e quello che ha rappresentato qui la figura di Papa Sisto V.

 

Il Reliquiario

Verrà inaugurata martedì 25 giugno (e rimarrà fino al 15 settembre), ai Musei Vaticani a Roma, della mostra con al centro il “Reliquiario di Montalto”. La presentazione sarà arricchita dalla conferenza dal titolo: “Il Reliquiario di Montalto: un capolavoro in gemme, oro e smalti” della dottoressa Benedetta Montevecchi.

 

All’evento interverranno: la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, monsignor Carlo Bresciani amministratore apostolico della Diocesi di San Benedetto, la direttrice dei Musei Sistini del Piceno, Paola Di Girolami, il vice sindaco del Comune di Montalto delle Marche Samuele Leonardi e la dottoressa Benedetta Montevecchi, storica dell’arte dell’Università “La Sapienza” di Roma.

 

«Poche opere di oreficeria possono vantare una storia di altissimo profilo, come il Reliquiario di Montalto», sono le parole della direttrice dei Musei Sistini del Piceno, Paola Di Girolami.

 

LA STORIA – La storia del Reliquiario è ben rintracciabile dalla sua presenza negli inventari dei Principi delle corti più importanti d’Europa ed è ricca di aneddoti. Il nucleo originale compare nell’elenco del Tesoro di Carlo V di Francia (1379 – 1413), cui va presumibilmente attribuita la commissione anche dei magnifici smalti a tutto tondo su oro (en ronde bosse).
Nel 1439 il Reliquiario compare nell’inventario dell’eredità di Federico IV d’Asburgo; nel 1450 Leonello d’Este lo acquista da un mercante tedesco e nel 1457 compare nell’inventario dei beni del cardinale veneziano Pietro Barbo, papa dal 1464 al 1471 con il nome di Paolo II.

 

L’attuale aspetto del Reliquiario di Montalto risale alle modifiche volute da Barbo, che lo inserisce in una struttura monumentale in argento dorato di straordinaria qualità. Nel 1587 Papa Sisto V, individua il prezioso oggetto dal Tesoro Vaticano e lo dona alla cittadina di Montalto, nelle Marche, sua “patria carissima”, dove è tuttora conservato.

 

L’atteso momento dello “sballo” del Reliquiario, appena arrivato ai Musei Vaticani per l’allestimento

IL RITORNO “A CASA”– E ancora Paola Di Girolami: «Da Roma, dove papa Sisto V ha avuto l’occasione di individuarlo nelle botteghe orafe papali, il Reliquiario viene donato a Montalto. Ora, si può affermare che, in qualche modo, il prezioso gioiello “torna a casa”, nella Roma di Sisto V, ma portandosi dietro l’appellativo “di Montalto”. Infatti il manufatto è oggi noto nella letteratura proprio come “Il Reliquiario di Montalto” e porta con sé quindi il territorio piceno, la sua storia e la sua fede che sono testimoniati dalle 11 sedi dei Musei Sistini del Piceno, una rete nata proprio dalla presenza del Reliquiario e dall’esigenza di conservarlo, tutelarlo e valorizzarlo».

 

L’ATTESA – Il Reliquiario è stato portato ai Musei Vaticani (partendo dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ove era stata effettuata una revisione conservativa) martedì 18 giugno scorso, al fine predisporre l’allestimento. Una grande emozione e una grande attesa anche da parte di tutto lo staff al momento dello “sballo” della cassa.


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