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Sgonfiato il “Caso Sbaffo”: gli basta inviare una mail per svincolarsi dalla Recanatese ed essere il capitano della Samb

SERIE D - Dopo la bufera provocata dal post dei leopardiani a seguito dell'annuncio dell'accordo con la Samb, prima gli interventi di De Feis e Manfredi e poi i documenti presenti sul sito dell'Associazione Italiana Calciatori fanno luce sulla vicenda. L'insegnamento che resta: siamo già in clima campionato
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Alessandro Sbaffo

 

di Pier Paolo Flammini

 

Prima l’ex giocatore Samb e insegnante a Coverciano per questioni giuridiche, Guglielmo Maria De Feis, poi il giudice Aldo Manfredi. In mattinata, per una sorta di par condicio, anche un articolo del Corriere Adriatico sulla cronaca per la Recanatese Calcio, a firma di Michele Raffa, dove si legge, a proposito di un incontro avvenuto tra alcuni tifosi della Recanatese e Alessandro Sbaffo, nel ristorante “Giorgio” di Porto Recanati gestito dalla famiglia Sbaffo, «il calciatore, se lo volesse realmente, potrebbe liberarsi dal vincolo che lo lega alla Recanatese fino al 2025 con una semplice Pec da inviare entro il 15 luglio da società e Lega».

 

Insomma, pareri autorevoli e poi anche notizie che giungono direttamente da Recanati, oltre ad altre che abbiamo sottolineato (clicca qui) che vanno tutte nella direzione contraria rispetto a quella espressa dalla Recanatese, la quale faceva riferimento all’articolo 117 comma 5 del Noif. Dimenticandosi, come sottolineato da De Feis e Manfredi, dell’articolo 32 bis delle stesse Norme organizzative interne federali.

 

L’articolo 117 comma 5 stabilisce che il giocatore professionista di una società retrocessa dalla C alla D, e quindi dal professionismo al dilettantismo, resti vincolato alla stessa nel caso in cui abbia un contratto pluriennale, come nel caso di Sbaffo che con la Recanatese aveva un biennale valido fino al 30 giugno 2025. Ma appunto a Recanati avrebbero dovuto allungare la vista fino all’articolo 32 bis del Noif, che consente a un calciatore tesserato per una società retrocessa dalla C alla D di chiedere lo “svincolo per decadenza del tesseramento”. Tutto nero su bianco: c’è un modulo predisposto a bella posta dall’Associazione Italiana Calciatori per fare questa richiesta, è esattamente il riferimento alla Pec da inviare nell’articolo del Corriere Adriatico. Qui puoi leggere il modulo.

 

Dunque Sbaffo, arrivato a San Benedetto per parlare con De Angelis, Palladini e Massi, con le lacrime agli occhi per la fascia di capitano provata negli uffici del presidente, diventato per un giorno una sorta di “nuovo Re” di San Benedetto, è un giocatore della Samb, come lui stesso si è promesso e ha accettato. Ci può ripensare, non inviando la Pec per svincolarsi e costringere Samb e Recanatese a una contrattazione, ma qui siamo veramente alla fantasia.

 

Cosa resta, di questa storia? Il preannuncio di un clima già da campionato, una sorta di sfida continua con la Samb che dovrà affrontare tutti i colpi nei ranghi di favorita. La Recanatese, come da noi già scritto, dovrà anche spiegare perché, con un suo giocatore di tal livello, è rimasta in silenzio per oltre un mese per poi tentare la “coltellata alla schiena”, metaforica si intende, al momento dell’accordo. I leopardiano tenteranno in altri modi di aprire una vertenza giuridica? Approfondendo la questione, insomma, non sembra sia loro conveniente né materialmente né a livello d’immagine: la Samb, intanto, non ha rimosso il post “Habemus Sbaffo” come chiesto dalla società del presidente Guzzini.

 

Qualcosa resta: al di là del clima campionato – e al di là della necessità della Samb di strutturarsi a livello organizzativo con un segretario (potrebbe dare una mano lo storico segretario Samb Nazzareno Marchi0nni?) e un referente stampa (si poteva rispondere in poco tempo alla Recanatese, così, la settimana addietro, liquidare in due righe la faccenda Faccioli), situazioni al quale la società di Massi sta lavorando, clicca qui – si è notata una grande quantità di “fuoco amico”, proveniente da chi non perde occasione per criticare, oltre i propri meriti, la società di Vittorio Massi, che con le difficoltà di chi cerca di crescere in fretta ha intrapreso un percorso giusto, serio e assennato.

 

Un ultimo esempio? La Samb non svolgerà il ritiro pre-campionato a Sarnano, ma al Samba Village di Stella di Monsampolo. Non è arrivata la comunicazione ufficiale ma la scelta deriva dai consigli dell’allenatore Ottavio Palladini (subito sbocciato un grande feeling con il presidente Massi, e si spera che i risultati aiutino a consolidarlo, perché Palladini oltre che allenatore è anche ottimo e cosciente consigliere per molti aspetti) e del preparatore Maurizio Di Renzo. Insomma, non gli ultimi arrivati, persone che da una vita vivono nel calcio anche ai livelli della Serie A.

 

I due hanno detto a Massi che il ritiro serve per creare il gruppo e non è necessario svolgerlo in altura per motivi atletici. E Palladini, tra i meriti a cui tutti devono essergli grati, è proprio un maestro nel creare il gruppo tra i calciatori. Quindi va bene Samba Village, va bene consentire alla società di risparmiare qualcosa. E come viene letta questa notizia a livello social: “La Samb non ha soldi neanche per fare il ritiro”. Pazienza, certe opinioni, da oggi in poi, faranno uno (s)baffo al presidente Massi.

 


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