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Nursind e Usb sanità: «Situazione disastrosa negli ospedali piceni, intervenga la Regione»

I sindacati hanno scritto al presidente Acquaroli e all'assessore Saltamartini chiedendo un intervento urgente sul fronte personale sanitario. «Si rischia di scatenare una crisi di proporzioni storiche»
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«Immediata approvazione di un piano di assunzioni stabili e l’attivazione di tutti i posti letto certificati dalla Regione Marche, riapertura dei reparti e dei servizi essenziali chiusi, la sostituzione dei 15 operatori sanitari che non adempiono ai loro doveri lavorativi previsti dalla qualifica, la stabilizzazioni del personale sanitario con i requisiti Covid in scadenza a fine agosto, l’assunzione dalla mobilità in entrata nell’Ast di Ascoli».

 

Queste le richieste che i sindacati Nursind e Usb hanno fatto al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, dandone comunicazione a tutti sindaci della provincia di Ascoli.

 

Nella missiva Maurizio Pelosi (Nursind) e Mauro Giuliani (Usb) manifestano «grave preoccupazione riguardo alla disastrosa gestione delle risorse umane e delle strutture ospedaliere nell’Ast di Ascoli. La direzione generale dell’Ast di Ascoli – affermano -ha portato a una situazione intollerabile, che minaccia la sicurezza dei pazienti e il benessere del personale. Nonostante ripetute denunce iniziando oltre un anno fa, la direzione, ha scelto di ignorare i nostri allarmi, aggravando la crisi con tagli drastici al personale e ai servizi».

 

Secondo Nursind e Usb la riduzione dei posti letto «ha creato un ambiente altamente rischioso e propenso a errori clinici gravi. Molti reparti critici e di eccellenza, come la Rianimazione di Ascoli e San Benedetto, la Patologia Neonatale di Ascoli, Nefrologia del Mazzoni e Murg del Madonna del Soccorso, sono stati gravemente depotenziati. Questo smantellamento ha reso la sanità locale estremamente pericolosa ed inefficace. La responsabilità per ogni conseguenza nefasta e danno diretto derivante da queste decisioni scellerate ricade interamente sulla direzione e voi. Per cui – concludono i sindacalisti rivolgendosi ad Acquaroli e Saltamartini – vi sollecitiamo ad agire immediatamente per trasformare le condizioni di lavoro insostenibili che affliggono il nostro personale sanitario. La mancanza di azione ora sarà vista come un fallimento catastrofico e un abbandono dei nostri valorosi operatori sanitari, rischiando di scatenare una crisi di proporzioni storiche. La responsabilità di ogni danno futuro ricadrà direttamente sulle vostre decisioni».


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