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Arquata, la ricostruzione può partire

La Conferenza dei servizi ha approvato il progetto esecutivo. Prevista la costruzione di due pozzi sotterranei in cemento armato per rinforzare sismicamente tutta la collina del centro storico
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La comunità di Arquata del Tronto ha finalmente ricevuto la notizia tanto attesa: la Conferenza dei servizi ha approvato il progetto esecutivo per la ricostruzione del centro storico, considerato uno dei più complessi e innovativi nella storia delle ricostruzioni in Italia. La Struttura commissariale collaborerà con i proprietari degli edifici per avviare la ricostruzione unitaria privata, trasformando l’intero colle in un unico grande cantiere, ottimizzando così gli interventi pubblici e privati. Nel frattempo, l’Ufficio speciale ricostruzione predisporrà la gara per affidare i lavori, finanziati con 71 milioni di euro.

Il Commissario Guido Castelli presenterà il progetto l’1 luglio, insieme al ministro Nello Musumeci, durante la 18esima conferenza mondiale sull’ingegneria antisismica al Milano Convention Centre. Castelli ha commentato: «Il mio ricordo della notte del 24 agosto è indelebile e sapere che il lavoro congiunto con il presidente della Regione Francesco Acquaroli, l’Usr e il sindaco Michele Franchi ci consentirà di assistere presto alla partenza dei lavori mi riempie di commozione e orgoglio. Questa ricostruzione appariva come una sfida sotto tutti i punti di vista».

Ha poi reso omaggio «alla tenacia che la comunità arquatana ha saputo esprimere in questi anni, reagendo alla tragedia che l’ha colpita, e alla nostra capacità di creare soluzioni invece che opporre problemi».

 

 

Il progetto di messa in sicurezza del colle di Arquata, simbolo della scossa del 24 agosto 2016 che causò 52 vittime, prevede la costruzione di due pozzi sotterranei in cemento armato da cui partiranno 328 tiranti, per un totale di 12.970 metri lineari, per rinforzare sismicamente tutta la collina del centro storico. Inizialmente, verrà messa in sicurezza la strada di accesso al paese e la provinciale, seguita dai terrazzamenti e dalle case. Le infrastrutture sotterranee, comprese le reti idriche ed elettriche, saranno visitabili nella parte centrale del paese grazie a solai interpiano, e ispezionabili a vista nel resto del centro storico.

Il progetto è stato redatto dall’USR Marche con il supporto tecnico-scientifico di Eucentre, centro di competenza del Dipartimento di Protezione Civile, coadiuvato da Tecno-art, dall’Università di Pavia, dall’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, dall’Università Politecnica delle Marche e dalla Scuola Universitaria di Pavia.


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