di Marco Braccetti
Come da tradizione, nella giornata del 29 giugno si celebrano i Santi Pietro e Paolo: patroni di Roma. Cronache Picene fa gli auguri a tutte le persone che festeggiano l’onomastico in questo particolare giorno, svelando una curiosità che, forse, non tutti sanno.
Siamo nel cuore di San Benedetto, in piazza Matteotti, all’interno della chiesetta di San Giuseppe: punto di riferimento per il Quartiere Albula Centro e non solo. Entrando, subito sulla destra, ci si trova davanti ad una nicchia che ospita la riproduzione in miniatura di una statua molto famosa. Ossia quella di “San Pietro in Trono”: venerata all’interno della basilica capitolina di San Pietro.
Piccola digressione di quest’opera bronzea: «Da secoli – affermano gli storici romani – la statua è oggetto di grande venerazione da parte dei fedeli, che con i baci e le carezze hanno letteralmente consumato il piede destro della statua. Il motivo di questo rito risale a Pio IX che con il Breve “Ad augendum” emesso il 15 marzo 1857, concedeva un’indulgenza di 50 giorni a chi avesse baciato con devozione il piede della statua».
Con questa importante premessa, torniamo a bomba sulla riproduzione sambenedettese. Al fianco della statuina, è esposto una pergamena, datata 1887, che spiega perché l’opera sia così importante. Alla fine dell’Ottocento, venne donata alla comunità rivierasca dal canonico romano Pompeo Garofali. Lui (cameriere segreto del Papa) si adoperò per l’edificazione della chiesa di San Giuseppe e, a conclusione di quel percorso, volle regalare questa piccola riproduzione.
Una statua piccina, ma portatrice di un’enorme dono per la comunità dei fedeli sambenedettesi, e non solo. Infatti, il canonico Garofali ottenne dal Pontefice di quel periodo, Papa Leone XIII, una speciale “dote”. Ossia la concessione della stessa indulgenza di cui si può godere venerando la statua originale.
La pergamena indica nel bacio devozionale il necessario per ottenere l’indulgenza. Ma certo, aggiungiamo noi, arrivare a baciare il piede bronzeo di San Pietro potrebbe essere problematico a livello d’igiene, soprattutto dopo i lunghi anni passati in pandemia, ma sicuramente il cuore grande della Chiesa concederà la stessa consolazione, anche semplicemente con una carezza e con una preghiera.
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