di Pier Paolo Flammini
Di ufficiale c’è solo quanto trapelato nella stampa, in merito all’incontro avvenuto nella mattina di venerdì 28 febbraio in Comune, a San Benedetto, tra il sindaco e i funzionari incaricati di prendere visione del progetto di riqualificazione dello stadio “Ciarrocchi” presentato dall’U.S. Sambenedettese di Vittorio Massi.
Nessuna breve nota, nessun aggiornamento, da parte dell’ufficio stampa comunale, e nessuna reazione alle indiscrezioni comunque trapelate da parte di Vittorio Massi. Anzi, quasi una ciambella di salvataggio, nel caso la situazione dovesse precipitare, con una sorta di possibile nuovo faccia a faccia tra Massi e il sindaco dopo quello del 3 giugno scorso, quando Spazzafumo mise il proprio carico politico a favore dell’idea della Samb, in attesa di riscontri tecnici.
Ma la giornata si è chiusa con la stessa identica notizia che diamo da mesi: “Gli Uffici” devono valutare. Certo, si pensava che in questo incontro, più che valutazioni da fare, si arrivasse almeno a valutazioni già fatte, e si iniziasse un confronto non sulle idee ma sulle eventuali modifiche che l’Amministrazione potrebbe richiedere. Invece siamo punto e a capo.
Così il presidente Massi resta in silenzio, non rilascia dichiarazioni, anche se c’è da giurare che il suo umore non sia dei migliori (temperato in parte dalla visita alla Caritas svolta in giornata). Nulla di fatto, e anzi un lavoro praticamente da iniziare dopo tre mesi dalla consegna senza contare gli incontri precedenti.
In merito a quanto trapelato nell’articolo del nostro Giuseppe Di Marco, ci sono questioni che si può anche capire meritino un ulteriore approfondimento, altre che invece sembrano solo ipotesi scolastiche: il flusso verso il “Ciarrocchi” sarà sostanzialmente lo stesso di oggi, non diventerà uno stadio che richiamerà chissà quali folle: al massimo potrà contenere 1.500 spettatori ma l’ipotesi che lo spazio possa riempirsi è molto remota e anzi non vediamo come questo possa avvenire, e se magari dovesse succedere una volta o due l’anno (e non crediamo) sarebbe difficile giustificare un “no” a fronte di questo timore.
Spazzafumo si trova in una situazione dove politicamente avrebbe tutto da guadagnare dallo sblocco dei progetti “Ciarrocchi” e “Riviera”, ma al contempo, come a volte è capitato in questi quasi tre anni, un po’ bloccato dai tecnici che hanno le loro eventuali ragioni (eventuali perché l’unica cosa che si sa in merito al progetto “Ciarrocchi”, è che non è stata comunicata nessuna criticità effettiva o addirittura in contrasto con la legge per l’affidamento diretto) ma che devono consigliare la parte politica su come raggiungere gli obiettivi di interesse pubblico nel rispetto della legge, senza sostituirsi agli eletti.
Nei prossimi 10 giorni al massimo crediamo che la questione sul “Ciarrocchi” che aprirà quella del “Riviera” debba avere un sussulto, in un senso o nell’altro. Le due parti, Samb e Comune, rappresentate da Massi e Spazzafumo, hanno lo stesso comune interesse e rischiano allo stesso modo: se i due progetti saltano, come spesso detto da Massi, si va a incidere sulla futura redditività degli impianti e quindi sulla sostenibilità economica della Samb. Il futuro dei colori rossoblù è nelle mani di Massi e Spazzafumo, più ancora che nei piedi dei nuovi ambitissimi acquisti Sbaffo e Kerjota.
Ragionare oggi come nel 1985, quando il “Riviera” fu realizzato, sarebbe un peccato mortale non solo per la Samb ma per la città tutta.
SAMB ALLA CARITAS – In linea con il progetto “Samb Is Caring” la U.S. Sambenedettese nella giornata di giovedì 27 giugno ha fatto visita alla Caritas Diocesana a cui la società stessa aveva già devoluto in beneficenza abbigliamento sportivo e generi alimentari.
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