C’è senza dubbio la mano dell’uomo e la sua lucida intenzione di infischiarsene del rispetto e della buona educazione dietro ai numerosi sacchetti contenti deiezioni di cani sparsi qua e là per le viuzze del centro storico di Ascoli.
Nella mattinata di domenica 30 giugno, ben quattro “prove”, nell’arco di un centinaio di metri, a testimoniare quanto sia diffusa questa brutta abitudine.
Non è insolito trovare escrementi di cani o gatti sul caratteristico acciottolato, ma in quel caso – anche se in pochi ci credono – potrebbero essere stati animaletti che girovagano da soli.
Ma se le deiezioni sono imbustate, no, è stata di certo è stata opera di una persona che, portando a spasso l’amico a 4 zampe, si è presa la briga di raccogliere il bisognino – non sia mai che qualcuno spunti all’improvviso – poi, probabilmente, dando uno sguardo all’orizzonte senza vedere anima viva, ha deciso di lasciare la bustina appena riempita sulla pubblica via. Meglio se dietro un’auto in sosta, o in una angolo che si pensa nascosto. Ci pensano le mosche numerose ed interessate a svelare il maldestro tentativo di nascondere il misfatto.
Le caratteristiche ruette sono abitate e questi “regalini” a volte danno il “bentornato a casa” ai residenti o li accompagnano lungo il percorso.
Ma sono anche molto frequentate da turisti che ascoltano interessati le descrizioni delle guide, pronte a riferire di curiosità e di particolari storici o artistici su una nicchia, su un arco ormai murato, su una incisione quasi perduta, di cui queste stradine strette e storte sono ricchissime.
E certo questi sacchetti inconfondibili non sono un bel biglietto di presentazione.
m.n.g.
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