Un’avvocatessa sambenedettese ha patteggiato una pena di un anno e sei mesi di reclusione (sospesa) per essersi appropriata dei risparmi di due anziani di San Benedetto del Tronto, fingendo di essere stata nominata amministratrice di sostegno. La vicenda ha avuto origine quando i figli di una delle anziane avevano necessità di nominare un amministratore di sostegno per la madre e il suo patrimonio. L’avvocatessa li ha convinti che la richiesta al tribunale di Ascoli fosse andata a buon fine e che la sua nomina fosse ufficiale.
Sfruttando questa falsa credibilità, ha ingannato gli anziani facendosi consegnare 150 euro in contanti per l’acquisto di una marca da bollo, il libretto di pensione e la carta bancomat della madre. Successivamente, ha prelevato circa 8.500 euro dal conto corrente dell’anziana. Quando si è resa conto di essere stata scoperta, ha restituito un assegno di 1.050 euro relativo alla pensione dell’anziana, che non era riuscita ad incassare.
I figli dell’anziana, sospettando un raggiro, hanno denunciato l’avvocatessa, dando avvio all’inchiesta della Procura di Ascoli. L’inchiesta si è basata principalmente su prove documentali relative alla condotta fraudolenta della professionista. I figli si sono costituiti parte civile e sono stati assistiti dall’avvocato Alessandro Angelozzi.
La magistratura ascolana aveva chiesto il rinvio a giudizio dell’avvocatessa per i reati di truffa, sostituzione di persona e indebito utilizzo di carte di credito.
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