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Colpo di scena sul fronte parcheggi: la Corte dei Conti respinge la delibera del Consiglio comunale

ASCOLI - Evidenziando alcune carenze nella documentazione presentata dall’Arengo, la sezione regionale ha rilevato la non conformità della deliberazione avente ad oggetto la costituzione di una società pubblico-privata a cui affidare la nuova gestione della sosta
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di Federico Ameli

 

Il percorso che porterà il Comune di Ascoli a riappropriarsi degli stalli di sosta attualmente in concessione alla Saba rischia di subire un’inattesa battuta d’arresto.

 

Come noto, già dallo scorso mandato l’Arengo ha mosso passi decisi verso il riacquisto dei parcheggi a pagamento dalla multinazionale che gestisce il servizio da oltre 20 anni, individuando in una società pubblico-privata il modello gestorio ideale per garantire flessibilità e maggiore libertà di manovra all’offerta di sosta ascolana.

 

In linea con quanto previsto dalle norme in materia, lo scorso 15 maggio il Comune di Ascoli ha trasmesso alla sezione regionale della Corte dei Conti – autorità in materia di società partecipate da pubbliche amministrazioni – la deliberazione numero 28 del Consiglio comunale andata in scena l’11 aprile scorso. Il cuore della questione, ovviamente, era rappresentato dalla gestione della sosta pubblica e, soprattutto, dalla costituzione della società mista che avrebbe dovuto tirare le redini dei parcheggi negli anni a venire, una volta portato a termine il riscatto a un costo stabilito di oltre 6 milioni di euro.

 

Come da prassi, la commissione presieduta dal dottor Vincenzo Palomba è stata chiamata a verificare se l’atto deliberativo del Comune fosse “analiticamente motivato” su 5 diversi piani, dalla necessità di fondo alle finalità sottese alla costituzione di una nuova società, senza dimenticare la sostenibilità finanziaria, la compatibilità con i principi di efficienza ed economicità e la compatibilità con le norme stabilite dai trattati europei in materia di aiuti di Stato alle imprese.

Il Consiglio comunale dello scorso mandato

 

Eppure, al termine della valutazione, la Corte dei Conti ha riscontrato alcune criticità nella documentazione presentata dall’Arengo. In primo luogo, la magistratura contabile ha osservato che i parametri della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria non si sono tradotti in una compiuta analisi economica e finanziaria.

 

L’assenza di un business plan dedicato alla futura società e le “ipotesi poco più che astratte” presentate dal Comune – almeno dal punto di vista della commissione – non hanno convinto gli esperti della Corte dei Conti, che pure ha manifestato delle perplessità sulla valutazione dei benefici economici, organizzativi e qualitativi esposta dal comune nel confronto con l’attuale gestione della sosta.

 

Mancherebbero, inoltre, un’organica analisi in grado di garantire la sostenibilità finanziaria dell’operazione, un puntuale riferimento ai costi di gestione e ai possibili rischi per le finanze comunali legate al riacquisto dei parcheggi e, infine, un approfondimento sulle ragioni che hanno spinto l’Arengo a preferire la società mista ad altre possibili soluzioni.

 

 


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