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Fazzini: «Ondate africane a luglio, break dopo Ferragosto, alghe fenomeno naturale da studiare»

IL CLIMATOLOGO tra previsioni meteo nei mesi centrali dell'estate e fenomeno mucillagini: «Non si sa ancora da cosa dipendano, sono un effetto naturale e non dannoso che è ancora studiato per valutare quali fattori concorrano alla loro formazione»
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di Pier Paolo Flammini

 

Una estate che dal punto di vista meteorologico ancora non decolla, tra pochi giorni di gran caldo e perturbazioni frequenti: eppure in Adriatico sono comparse le mucillagini, fenomeno ricorrente che si spera sia scomparso dopo le mareggiate degli ultimi giorni. Abbiamo chiesto un parere al climatologo dell’Unicam Massimiliano Fazzini, sambenedettese – tanti gli incarichi professionali e i titoli di Fazzini, che abbiamo contattato telefonicamente mentre si recava a Ischia per un convegno sulla ricostruzione dell’isola dopo la frana del 2022.

 

«Le previsioni a medio-lungo periodo, più che scientifiche, si basano su valutazioni statistiche relative a quanto avvenuto in passato – inizia Fazzini – Per il mese di luglio, già iniziato, abbiamo una stima abbastanza attendibile che prevede una predominanza di caldo tipicamente estivo con almeno due ondate di caldo con l’anticiclone africano, anche se ci saranno delle interruzioni, nel versante adriatico, dovute al fatto che ci saranno infiltrazioni di aria fresca che porteranno qualche precipitazione soprattutto sugli Appennini».

 

«Invece per quanto riguardo agosto, già da aprile e maggio scorso, sulla base dell’evoluzione della Niña, si può prevedere che sarà un po’ vecchio stile: caldo nella prima metà e poi la classica rottura dell’estate dopo il Ferragosto – continua – Ricordiamo però che nelle nostre zone siamo ancora in grave deficit pluviometrico, mentre nel Nord Italia abbiamo registrato il mese di maggio e giugno più piovosi degli ultimi 30 anni».

 

«Nel Medio Adriatico le temperature di giugno sono state nella media degli ultimi 30 anni – afferma Fazzini – Ci sono state molte perturbazione ma con scarse precipitazioni. Purtroppo già dalla primavera la comunicazione specialmente on line ha enfatizzato l’arrivo di temperature caldissime, ma questa, per me, è una battaglia persa».

Sul tema delle mucillagini, Fazzini dichiara che si tratta di un «argomento insidioso, perché ci sono molti fattori che interagiscono sul fenomeno e non si conoscono le relazioni effettive. Si parla di effetto di temperature elevate, ma il mare non presenta temperature sopra la media. Qualcuno evidenzia invece che le scarse precipitazioni in Adriatico hanno ridotto l’afflusso dei fiumi e dunque il movimento delle acque e l’arrivo di acque più ossigenate. Stiamo anche studiando se l’effetto della grande alluvione del maggio 2023 possa aver riversato in acqua materiali che hanno alimentato la proliferazione algale».

 

Quel che è certo, termina il climatologo, è che «le mucillagini sono un fenomeno naturale, non presentano alcun problema per la salute e spesso scompaiono alla prima mareggiata o pioggia. Sono sicuramente non belle da vedere, possono avere un cattivo odore ma a conferma di quanto dico ricordo che a volte vicino alle mucillagini si registrano situazioni di mare cristallino e pulito».

 


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