di Giuseppe Di Marco
Sfuma, in Provincia, l’idea di fare ricorso contro la delibera della Corte dei Conti con cui è stata avviata la procedura di dissesto. Per un appello non ci sarebbe abbastanza tempo e l’azione richiederebbe una spesa ingente, in un momento in cui l’ente deve risanare il bilancio.
L’ipotesi del ricorso era stata presa in considerazione a seguito della lettera ricevuta dalla Prefettura, con la quale erano stati concessi 20 giorni all’Amministrazione provinciale per deliberare lo stato di dissesto. La missiva aveva suscitato non poca sorpresa, anche perché inizialmente si era pensato che la Corte dei Conti avesse avviato la procedura di “dissesto guidato”.
Un eventuale appello, in tal senso, sarebbe servito a dimostrare gli sforzi profusi dall’attuale Amministrazione per rimettere in sesto i conti. Bisogna rammentare che, nella sua stessa delibera, anche la magistratura contabile aveva preso atto di quanto compiuto da Sergio Loggi e dall’ultima compagine consiliare per risolvere i problemi di Palazzo San Filippo. Problemi che, dice la Corte dei Conti, sono iniziati molto tempo prima dell’ultimo insediamento.
La decisione non è ancora stata presa ufficialmente e, quale che sia, l’indirizzo dell’Amministrazione verrà adottato nel Consiglio di mercoledì 10 luglio. Nel caso venisse dichiarato il dissesto, il Prefetto comunicherebbe il passaggio al Ministero dell’Interno e quindi verrebbe nominato un commissario per il risanamento del bilancio. Presidente e consiglieri rimarrebbero in carica per l’ordinaria amministrazione.
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