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Itinerari enogastronomici per rilanciare il turismo nell’entroterra: le idee e le proposte della Vinea (Video)

OFFIDA - Si fa sul serio con un progetto che prevede sei itinerari enogastronomici dalla costa ad Amandola e Amatrice. Il presidente Vinea Ido Perozzi: Dobbiamo qualificare tutto il territorio per uscire da uno stallo che dura da vent'anni
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Convegno Vinea, parla il presidente Ido Perozzi

 

di Pier Paolo Flammini

 

Sarà la volta buona? Di connessioni tra turismo ed enogastronomia se ne parla da anni, come conferma il presidente della Vinea Ido Perozzi, ma «in questi ultimi due decenni non è cambiato niente». Eppure ci si prova, con nuove idee e una propensione progettuale nuova e vivace.

 

Un seminario, quello organizzato dalla Vinea di Offida all’Enoteca Regionale, intitolato “Turismo enogastronomico ambientale e culturale, proposte e esperienze a confronto“, che ha richiamato esperti del settore vitivinicolo, imprenditori del settore offidani e piceni e l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini.

 

Convegno Vinea

L’idea progettuale base è quella di creare degli itinerari enogastronomici che si irradino dalla costa verso l’interno Piceno e Fermano: «Da anni stiamo portando avanti un discorso sul turismo eno-gastronomico – ha affermato Ido Perozzi –  Noi pensiamo che dobbiamo fare marketing territoriale per incrementare il turismo: abbiamo un progetto che prevede degli itinerari che coinvolgeranno la Val d’Aso, la Vallata del Tronto, l’itinerario del Rosso Piceno Superiore e della Val Menocchia. Un altro itinerario coinvolgerà Amandola e Arquata, e in questi itinerari faranno parte chi produce vino, formaggi, salumi, ma anche B&B e agriturismo. Dobbiamo promuovere un connubio importante. Noi ci muoviamo all’interno della Regione Marche ma puntiamo prima di tutto a compattare su questo fronte il territorio della vecchia provincia di Ascoli, comprendente l’attuale Fermo, perché dobbiamo qualificarci tutti insieme con un pacchetto collettivo e arrivare allo stesso livello di qualità, ospitalità e ristorazione».

 

Andrea Maria Antonini alla Vinea

Uno degli effetti della promozione dei nuovi itinerari sarebbe quello di garantire l’attivazione di un piccolo distretto turistico ed enogastronomico con ripercussioni positive immediate per gli operatori: «Pensiamo a un’azienda vitivinicola che ospiti alcuni turisti – continua Perozzi – riuscirà anche a vendere il vino al prezzo pieno, e inoltre avere immediatamente la liquidità, cosa che non accade sempre».

 

Da Perozzi arriva qualche riferimento polemico per un certo tipo di gestione dei flussi turistici: «Siamo disponibili a collaborare con tutti, a patto che anche sulla costa siano disponibili a collaborare con noi. Occorre superare le incomprensioni, perché negli ultimi decenni poco è cambiato: l’entroterra non ha avuto fino a ora la forza per indirizzare verso questa linea ma è tempo che diventi punto di riferimento per tutti quei turisti che magari vanno meno al mare mentre amano trascorrere le loro ore nell’entroterra, tra paesaggio, arte e buon mangiare».


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