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Caldo da “allerta rossa” ad Ascoli: tutti in una più fresca Riviera, ma occhio alla sporcizia sulla sabbia

ASCOLI - L’afa potrà creare problemi nel capoluogo, mentre sull’arenile sambenedettese qualche chalet-sporcaccione continua a gettare i rifiuti nelle spiagge libere. Molto meglio l’acqua marina: sempre eccellente, lo dice l’Arpam
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La spiaggia di San Benedetto, lunedì 8 luglio

 

Si farà sentire soprattutto nel capoluogo piceno la nuova ondata di caldo africano che, a breve, investirà tutta l’Italia. L’ultimo bollettino sulle ondate di calore della Protezione civile regionale indica su Ascoli (per mercoledì 10 luglio) il rovente bollino rosso: segnale di massima allerta per le persone più sensibili alla calura, come bambini piccoli, anziani e malati cronici. La città di Ascoli è l’unica, tra tutte quelle monitorate da questo servizio di pubblica utilità, su cui spicca la previsione di calore più drastica. Chi può corre verso il mare: ultima oasi di refrigerio che, anche in questi giorni infrasettimanali, sta richiamando molte persone. Su San Benedetto, sia domani che dopodomani, campeggia un più rassicurante bollino giallo.

 

Non si prevedono, dunque, particolari criticità a livello di afa sulla spiaggia della Riviera. Condizioni ideali per la vita balneare. Peccato, però, per qualche sbavatura sul fronte dell’immagine e della pulizia dell’arenile. Su questo fronte, ancora nella mattinata di lunedì 8 luglio, intorno alla battigia campeggiava qualche mucchio di sedimenti: frutto dei rastrellamenti mattutini di qualche chalet, poi scaricato sulle spiagge libere.

 

Un trend purtroppo frequente da molti anni ma che, quest’estate, sembra toccare nuovi record. Giusto pochi giorni fa, PicenAmbiente aveva fatto sapere che l’asportazione di quel particolare tipo di immondizia non rientra tra le quotidiane operazioni di make-up delle spiagge libere, che consistono un una pulizia “leggera” e ad uno svuotamento dei cassonetti. Leonardo Collina (amministratore delegato della società che si occupa di pulizia e igiene urbana in Riviera) si era appellato alla collaborazione dei concessionari di spiaggia ma, evidentemente, c’è ancora chi preferisce fare a modo suo, contribuendo a macchiare la cartolina estiva sambenedettese.

Un mucchio di sporcizia sulla spiaggia libera

 

Per fortuna, va meglio in acqua. Le mucillagini che hanno guastato i tuffi tra fine giugno ed i primi di luglio sono ormai (si spera, definitivamente) scomparse.  Ma, è bene sottolinearlo, anche durante i giorni più critici, l’acqua marina sambenedettese è stata sempre al top sul fronte della salubrità. Lo dimostrano le recenti analisi Arpam, effettuate proprio lunedì 1 luglio. Dall’Albula al Tronto, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche ha suddiviso la costa in otto zone di campionamento e, appunto, in ognuna di esse vengono prelevati campioni di acqua per le analisi. Ebbene: i fattori d’inquinamento restano ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge.

 

Così San Benedetto può vantare il titolo di “acqua eccellente”: stesso risultato ottenuto nei mesi scorsi. I tecnici proseguiranno le analisi (di norma: una al mese) durante tutto il periodo di balneazione, ossia fino a settembre inoltrato. Se i controlli ambientali si svolgono con una certa frequenza, sembrano latitare quelli delle forze dell’ordine (polizia municipale in primis) chiamata a far rispettare la recentissima ordinanza con cui il sindaco Spazzafumo è tornato ad evidenziare il divieto di stazionamento sul Pennello: alla foce dell’Albula.

Bagnanti sul Pennello

 

Sempre nella mattinata di lunedì 8 luglio, divere persone erano lungo quella linea di scogli. Il sindaco ha ordinato il montaggio di una sbarra, ma occorrerà vedere se – all’atto pratico – l’arrivo di questo strumento riuscirà a tener locane le perone da quel punto. Un punto che, va ricordato, può risultare pericoloso, come ricordato al nostro giornale qualche tempo fa dal presidente delle cooperative che curano il salvamento a mare.


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