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Dall’Usb l’appello alle istituzioni: «Salvate la sanità prima che sia tardi»

Secondo il sindacato, «la dirigenza dell’Ast di Ascoli ha peggiorato la situazione con decisioni discutibili e l’utilizzo di personale interinale anziché assunzioni stabili»
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L’ospedale di Ascoli

 

 

In una lettera aperta, l’Usb di Ascoli denuncia alle istituzioni regionali e locali le «gravi carenze di personale e risorse che mettono a rischio la sicurezza dei pazienti e i diritti dei lavoratori nella sanità picena».

 

La lettera, indirizzata al presidente della Regione Marche, all’assessore alla sanità, ai consiglieri regionali del Piceno e ai sindaci della provincia, evidenzia problemi come la carenza di personale, il sovraccarico di lavoro, la riduzione dei posti letto e la chiusura di reparti essenziali.

 

Secondo l’Usb, «la dirigenza dell’Ast di Ascoli ha peggiorato la situazione con decisioni discutibili e l’utilizzo di personale interinale anziché assunzioni stabili, creando un clima di tensione e malessere tra i lavoratori».

 

Il “Madonna del Soccorso” di San Benedetto

 

Tra le richieste urgenti dell’Usb ci sono l’approvazione di un piano di assunzioni stabili per coprire i posti vacanti e attivare oltre 50 posti letto certificati dalla Regione Marche. Si chiede di reperire personale dalle graduatorie del concorso infermieri e dalla mobilità in entrata Ast di Ascoli, nonché la riapertura di reparti e servizi essenziali chiusi a causa della carenza di personale, come nefrologia, neonatologia e psichiatria ad Ascoli, e al Murg di San Benedetto.

 

Inoltre, l’Usb invoca la stabilizzazione del personale precario con i requisiti Covid in scadenza a fine agosto, l’urgenza del concorso Oss Marche e il riconoscimento dei diritti salariali, tra cui il pagamento della produttività 2023 e acconto 2024, festivi infrasettimanali, ore straordinarie, ferie arretrate, buoni pasto, e diritti contrattuali negati come il diritto mensa e il tempo vestizione/svestizione dal 2018.

 

Il sindacato avverte che la mancata risposta delle autorità potrebbe portare al collasso del sistema sanitario piceno, con gravi conseguenze sulla salute dei cittadini e sul morale dei lavoratori. L’Usb conclude con un appello accorato affinché le autorità agiscano con urgenza per salvare la sanità pubblica picena, sottolineando che «senza personale adeguato la sanità pubblica è destinata a morire».


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