di Federico Ameli
Nel giorno in cui la Ciip annuncia ulteriori chiusure notturne dei serbatoi del Piceno e del Fermano, i conti della società finiscono sugli scranni di Palazzo dei Capitani.
Il principale punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale andato in scena ad Ascoli nel pomeriggio di oggi, giovedì 11 luglio, vede infatti protagonista il bilancio consuntivo 2023 di Ciip Spa, con la presidente Maddalena Ciancaleoni, il direttore Giovanni Celani e la dottoressa Angela Maria Domizi presenti in Sala della Ragione per condividere con i consiglieri e la cittadinanza i numeri salienti dello scorso esercizio.
«Gli investimenti si sono attestati sui 27 milioni di euro, leggermente al di sotto di quanto preventivato dal Pef per un ritardo in termini di autorizzazioni nelle grandi opere finanziate dal Pnrr – spiega Ciancaleoni – La crisi idrica e la conseguente contrazione dei consumi, anche per una maggiore attenzione dell’utenza nei confronti di un utilizzo idoneo della risorsa, richiedono equilibrio.
In Italia la media nazionale delle perdite di risorse nelle condotte idriche si attesta attorno al 42%, mentre la Ciip ha una percentuale del 30%. Siamo felici di un risultato importante, che richiede attenzione, fatica e investimenti, messi in campo negli anni anche nell’ambito della digitalizzazione».
La dettagliata relazione illustrata dalla dottoressa Domizi si sofferma sui principali dati forniti all’attenzione del Consiglio. In particolare, nel 2023 la società ha prodotto un utile di 7,4 milioni di euro a fronte di 58 milioni di fatturato.
A proposito di investimenti, il bilancio consuntivo parla di una spesa media per cittadino superiore agli 80 euro e, di conseguenza, ai 70 registrati in media in Italia. La quasi totalità delle utenze (89%) riguarda le famiglie del territorio, che costituiscono il 68% dei ricavi.
Impossibile, poi, non affrontare il tema della crisi idrica, che nel 2023 ha costretto la Ciip ad assistere a una contrazione di 500.000 metri cubi d’acqua. Dal 2016 l’azienda ha speso circa 20 milioni per fronteggiare la crisi idrica attraverso impianti di soccorso, nuove opere di captazione dell’acqua a Capodacqua e una serie di ricerche condotte nella frazione arquatana di Colle e a Pescara del Tronto, fino a individuare delle fonti sull’Ascensione utili per rifornire l’abitato di Rotella.
I finanziamenti ottenuti per l’anello dei Sibillini, il nuovo acquedotto del Pescara e la digitalizzazione delle reti idriche dei comuni del comprensorio vanno a confluire nei 331 milioni di investimenti che l’azienda ha portato avanti dal 2003 ad oggi tra opere acquedottistiche, fognatura e depurazione.
Capitolo spese: tra le principali voci spiccano i costi di acquisto di materie prime per la manutenzione, pari a quasi 3 milioni di euro, gli interventi di manutenzioni da 5 milioni di euro su tutto il comprensorio e i 2,5 milioni spesi per lo smaltimento fanghi, oltre ai 12 milioni di euro spesi per i 257 dipendenti dell’azienda.
L’esposizione del bilancio Ciip lascia spazio ad alcune perplessità sollevate dall’opposizione in merito alle tariffe a carico dell’utenza e alle scelte dirigenziali che la società intende portare avanti. In particolare, oltre a rivendicare la necessità di consultare la documentazione con maggiore anticipo, la consigliera Paola Petrucci lamenta l’assenza di un confronto tra il bilancio preventivo e quello consuntivo, con un aumento degli utili del 52% e una contestuale riduzione degli investimenti superiore al 24% rispetto alle previsioni. Se la replica della Domizi si sofferma sulla crescita dei costi, sulla riduzione dei volumi e sull’impegno dell’azienda nel calmierare le tariffe, su cui è lo stesso direttore Celani a fare chiarezza, in riferimento alla ben nota vicenda Sato su cui il consigliere Pd Francesco Ameli ha chiesto lumi ai vertici dell’azienda e all’Amministrazione.
«Si tratta di un’operazione finalizzata a calmierare le tariffe – spiega il direttore, evidenziando la carenza di alternative a disposizione – dato che se vogliamo incidere su questo dato le alternative variano tra il licenziamento del personale, la riduzione delle spese di energia elettrica e il reperimento di risorse economiche al di fuori dall’invio delle bollette, che è la soluzione più logica».
Dello stesso avviso anche il sindaco Fioravanti nell’intervento che precede la votazione e che, qualche minuto più tardi, lascerà spazio all’approvazione con 23 voti favorevoli e 7 contrari.
«Viviamo una situazione molto complessa a livello nazionale – esordisce Fioravanti – Da anni la Ciip ha attivato una programmazione per arginare una crisi importante e portare avanti il servizio nonostante le chiusure, anche grazie al sostegno dell’Amministrazione.
È facile puntare il dito sui costi energetici o del personale in un momento difficile, il Consiglio deve alimentare una discussione per individuare delle soluzioni.
Come Comune siamo tenuti a discutere in assemblea e portare avanti un’operazione che va a favore del cittadino, non certo contro, aumentando le entrate dagli investimenti e non dalle famiglie.
La scelta dell’Amministrazione è dire no ai carrozzoni politici che portano solo debiti e puntare sugli enti in buona salute per rispondere a problemi complessi con soluzioni altrettanto complesse».
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