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Da Zahoui a Botteghin, da Casao a Bierhoff: storia degli stranieri dell’Ascoli (Foto)

AMARCORD - Il primo arrivò nella stagione 1981/82, il 19enne della Costa D’Avorio soprannominato "Zigulì": sarà  il primo calciatore africano a giocare nel campionato di Serie A. Una lunga galleria di giocatori fatta di campioni, meteore e sconosciuti, molti dei quali non hanno mai calcato il prato del "Del Duca"
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Oliver Bierhoff e Pedro Troglio nel ’93-’94

di Lino Manni

 

Pochi ma buoni all’inizio…tanti, ma molti bidoni, in seguito. Sono i calciatori “stranieri”, ovvero i non italiani, che dal 1980, dalla riapertura delle frontiere sono venuti a giocare in squadre di club italiane. Frontiere che erano state chiuse nel 1966 dopo il fallimento degli azzurri ai mondiali d’Inghilterra: Italia sconfitta persino dalla Corea del Sud (1-0).

1981/82 (Serie A): Francois Zahoui

 

Si parte con un solo giocatore per squadra ma poi verrà gradualmente aumentato. Nel 1995 con la “sentenza Bosman” i calciatori possono liberamente circolare nell’Europa comunitaria senza alcuna limitazione. L’Ascoli in quegli anni era in serie A. Il presidente Rozzi si oppone, consapevole che tutto ciò avrebbe aumentato i costi di gestione facendo lievitare gli stipendi. Tutto inutile: contro i grossi club non si vince. L’Ascoli disputa il campionato di serie A 1980/81 senza calciatori stranieri a differenza dell’Inter che ingaggia l’austriaco Prohaska, la Roma il brasiliano Falcao, il Napoli l’olandese Ruud Krol.

“Zigulì”

 

Ad Ascoli il primo straniero arriva nella stagione 1981/82. Rozzi ingaggia Francois Zahoui, 19 anni, della Costa D’Avorio. Sarà  il primo calciatore africano a giocare nel campionato di Serie A. L’attaccante debutta in bianconero alla terza giornata, il 27 settembre 1981, in trasferta, contro la Fiorentina (0-0). In totale saranno 8 le presenze a fine campionato.

 

Nel secondo anno in bianconero solo 3 presenze in campionato per Zahoui prima di essere ceduto al Nancy, in Francia. Il presidente Rozzi ha fatto comunque un affare: “Zigulì”, come lo chiamavano i tifosi bianconeri, fu acquistato per dieci milioni di lire e rivenduto alla squadra francese a cento milioni di lire.

Juary

 

Nel campionato 1983/84 arrivano un attaccante, il brasiliano Josè Juary dall’Inter e dalla ex Jugoslavia Alexandar Trifunovic, centrocampista del Partizan Belgrado. Juary gioca 27 partite realizzando 5 reti. Trifunovic colleziona 19 presenze. Entrambi debuttano alla prima di campionato, a Torino, contro la Juventus di Platini e Boniek, perdendo 7-0.

Trifunovic

 

IL GRANDE RIMPIANTO

Ludo Coeck campione belga che con l’Anderlecht aveva vinto tre scudetti, cinque coppe del Belgio, due Coppe delle Coppe, una Coppa Uefa e una Supercoppa. Il centrocampista (46 presenze in nazionale) nel mundial spagnolo dell’82 è uno dei protagonisti e così viene acquistato dall’Inter. In Italia inizia il calvario con una serie di infortuni. L’Inter lo gira all’Ascoli per la stagione 83/84. Sarebbe stato un lusso per una provinciale come l’Ascoli ma non fu così.

 

Ha trascorso in bianconero un breve periodo: cinquanta giorni di speranze, risultate vane. Coeck giocò solo un tempo nell’amichevole Teramo-Ascoli poi la caviglia gli si gonfiò di nuovo e il dolore lo costrinse alla resa. Lasciò Ascoli e l’Ascoli per tornare a Milano con l’Inter. Ma nessuna sfortuna sportiva è paragonabile neppure lontanamente alla sciagura che lo porterà via ad appena 30 anni il 9 ottobre 1985. Ludo Coeck perde la vita in seguito ad un incidente d’auto nei pressi di Anversa, la sua città.

Ludo Coeck

 

Nella stagione 1984/1985 due sudamericani in riva al Tronto: il brasiliano Dirceu e l’argentino Hernandez, considerato il vice Maradona. Il brasiliano gioca 27 partite realizzando 5 reti; l’argentino 26 con 2 reti. Non bastano per evitare la retrocessione in Serie B.

 

Nel campionato cadetti 1985/86 l’unico straniero è di nuovo Trifunovic ristabilito dopo la frattura ad una gamba, in allenamento, di un anno prima. Il presidente Rozzi non lo scarica e così Trifunovic gioca 36 partite in B con l’Ascoli realizzando 5 reti. Spesso a lui è affidata la fascia di capitano.

Hernandez

 

Uno anno dopo, al confermato Trifunovic che gioca 20 partite di campionato e va in gol in una partita di Coppa Italia con il Milan (1-1 al Del Duca), viene affiancato l’irlandese Liam Brady reduce da due scudetti vinti con la Juventus. Brady gioca 17 partite interrompendo, però, in anticipo l’avventura nelle Marche.

 

1987/88: un brasiliano di qualità assoluta, Casagrande e un argentino dal nome altisonante, Maradona. Casagrande gioca 29 partite realizzando 2 reti ed è confermato per la stagione successiva; Maradona 13 presenze senza gol e viene restituito al Napoli.

Dirceu

 

Tre stranieri di lusso nell’88/89. Al confermato Casagrande si aggiungono due slavi: Arslanovic difensore della Dinamo Zagabria e l’attaccante Cvetkovic che aveva vinto il campionato con la Stella Rossa di Belgrado e fresco cannoniere in Coppa dei Campioni (attuale Champions League). Arslanovic gioca 29 partite e realizza 1 gol; Cvetkovic 32 presenze e 6 gol. Casagrande, causa un infortunio, gioca solo le ultime 8 partite di campionato realizzando 4 gol. Le vittorie per 1-0 in casa con il Bologna e 0-1 in trasferta con il Verona portano la sua firma. Gli altri due gol con Atalanta in casa e Milan in trasferta.

Liam Brady

 

Rozzi conferma il trio di stranieri ma l’Ascoli non riesce ad evitare la retrocessione in Serie B nonostante la sostituzione dell’allenatore Eugenio Bersellini con Aldo Agroppi. Arslanovic gioca 27 partite, Casagrande 26 realizzando 6 reti, Cvetkovic 29 con 7 gol.

 

Casagrande non abbandona l’Ascoli e mantiene la promessa fatta a Rozzi e con Cvetkovic scende in B formando una coppia d’attacco di primo livello. Il brasiliano gioca 37 partite realizzando ben 22 reti; lo slavo 23 presenze e 7 gol. Si torna in Serie A e Casagrande dopo quattro stagioni in bianconero con 96 presenze e 38 gol in gare di campionato passa al Torino per giocare competizioni europee.

Hugo Maradona

 

Tre nuovi stranieri per l’ultimo Ascoli in Serie A del presidente Rozzi: un tedesco, Oliver Biehoff, un belga Patrick Vervoort e un argentino, Pedro Troglio. In panchina un “monumento” del calcio italiano: “picchio” De Sisti. Purtroppo Bierhoff, arrivato all’Ascoli via Inter, nel primo campionato ascolano delude: 17 presenze solo 2 gol. Vervoort gioca 17 partite senza lasciare il segno. Troglio 32 partite con 4 gol. La prima vittoria dell’Ascoli arriva solamente nella seconda giornata di ritorno, il 2 febbraio 1992 con l’Atalanta (1-0 gol di Aloisi). Nel frattempo Massimo Cacciatori era subentrato in panchina a Giancarlo De Sisti, esonerato, nell’ultima giornata del girone di andata. Tutto inutile si scende in B.

Walter Casagrande

 

Costantino Rozzi punta tutto su Bierhoff e ci azzecca ancora una volta. Il tedesco è un punto di forza della squadra e realizza tanti gol: 20 in 35 partite.  Bene anche Troglio: 38 partite, 6 reti. Nonostante i gol dei due “stranieri” l’Ascoli non riesce a tornare in A (6° posto finale).

 

Ancora tanti gol per il tedesco bianconero: 17 in 32 partite. Troglio va in gol 3 volte in 36 partite. A guidare l’Ascoli in panchina è Angelo Orazi poi sostituito da una leggenda bianconera come Mario Colautti. L’Ascoli chiude il torneo cadetto al settimo posto.

Mustafà Arslanovic e Borislav Cvetkovic

 

È il quarto ed ultimo anno di Bierhoff con l’Ascoli. Realizza 9 gol in 33 partite prima di passare all’Udinese in serie A dove vince la classifica dei cannonieri. Poi va al Milan e vince lo scudetto. Gioca con la nazionale tedesca (70 partite, 37 gol) laureandosi campione d’Europa nel 1996 e autore della doppietta vincente contro la Repubblica Ceca. L’ultima volta ad Ascoli nel giorno del funerale di Rozzi: bara in spalla e lacrime agli occhi. Se ne va Rozzi e l’Ascoli scende in C. In totale sono stati 13 gli stranieri dell’era Rozzi.

 

Dopo diversi anni in terza serie l’Ascoli torna in B nel 2001/2002 con i “diabolici”. Cominciano a tornare anche gli…stranieri. Non è certo la “qualità” dei primi anni di Serie A, quelli dell’era Rozzi.

Oliver Bierhoff e Patrick Vervoort

 

In pochi hanno lasciato il segno. Tra questi potremmo ricordare il portiere argentino Sebastian Cejas, autore del rigore vincente di Ascoli-Catania (2-1) del 5 aprile 2003.

 

Poi, con il rientro nell’olimpo del calcio (ultimi due campionati di A), con Roberto Benigni presidente, sono da menzionare per il piccolissimo segno che hanno lasciato Sasa Bjelanovic, attaccante croato (57 presenze, 11 gol), Igor Budan, che arrivò nel mercato di gennaio del campionato 2005/2006 dall’Atalanta allora in B. Il croato giocò 11 partite realizzando 4 reti. A fine campionato passò al Parma, sempre in A.

Bierhoff

 

Nel campionato di Serie A 2006/2007 un portiere greco, Eleftheropoulos Dimitrios, con 14 presenze. Era il secondo di Gianluca Pagliuca. Aleksander Lukovic, difensore serbo giocò 10 partite prima di passare all’Udinese. Vasale Valentin Nastase, difensore rumeno, 29 partite; Victor Budjanskij, centrocampista russo, considerato il piccolo Nedved, 31 partite e 3 gol. Anche un albanese di Valona, Ervin Skela che gioca 7 partite e debutta in A il 10/09/2006 in Atalanta-Ascoli 3-1. Thomas Hervé Job Iyock, africano del Camerun, con 4 presenze. L’africano resta in bianconero anche nel campionato di B 2007/2008 (33 partite 3 reti).

 

Nei vari campionati di B tanti gli stranieri tesserati molti dei quali non hanno mai messo piede sul terreno del “Del Duca”. Edgars Gauracs due stagioni (2006/2007 e 2007/2008) mai visto in campo, Abel Aguilar stessa cosa. Il brasiliano William Clovis Justino (2008/2009 serie B) 1 presenza con debutto a 18 anni e poi se ne sono perse le tracce. Steeve Gerard Fanka (2008/2009) 1 presenza.

Troglio

 

Il centrocampista Nicolas Cordova 8 presenze in B (2004/2005) e 4 in A (2005/2006) ma nessun gol. Nicolas Bremec portiere spagnolo 3 presenze in B; il difensore greco Evangelos Nastos 58 partite e 2 gol; Edgard Cani attaccante albanese (2008/2009) 24 presenze e 4 gol; il finlandese Tomi Christian Petrescu (2008/2009) 2 presenze.

 

Il difensore dell’Estonia Enar Jaager (2009/2010) 5 presenze, il finlandese Jonas Lennart Portin (2009/2010) 34 presenze, il centrocampista della repubblica Ceca Jan Hable 1 presenza. Il portoghese Vasco Faisca difensore, due anni e mezzo (2010 al 2013) 112 partite B e 3 gol. Milan Djuric (attuale attaccante del Monza) vanta 17 presenze e 2 gol. L’attaccante ungherese Robert Feczesin 57 partite 15 gol in due stagioni; Papa Waigo Ndiaye, attaccante del Senegal 40 partite e 15 gol prima di fuggire in Arabia.

Bjelanovic

 

Ce ne sono tanti altri come l’attaccante francese Abdou Doumbia, 3 presenze; l’argentino Juan Ignacio Antonio, attaccante, 6 presenze e 1 gol;  il difensore sloveno Sinisa Andelkovic 22 presenze 1 gol; il centrocampista camerunense Louis Essengue Eloumou Parfait 31 partite 2 gol, l’australiano Graham con 1 presenza, l’attaccante Ousmane Dramè 9 presenze.

Budjanskij

 

Negli ultimi campionati di B tantissimi gli stranieri ma pochi sono stati i beniamini dei tifosi bianconeri. Tornano alla mente il difensore sloveno Andjelkovic, il centrocampista ganese Addae, il centrocampista della Repubblica Ceca Jankto, il difensore rumeno Vasile Mogos, l’estroso centrocampista serbo Nicola Ninkovic, il lunatico attaccante olandese Alessio Da Cruz, il difensore tedesco Kragl, poi Sabiri, Bidaoui, Bajic, Buchel, Saric fino a quelli dell’ultima stagione di B: Rodriguez, Mendes e Botteghin.

 

Alcuni, mai memorizzati, sono comparsi solo nelle liste ufficiali. Molti, per non dire troppi, che non hanno lasciato alcun segno e sono passati come meteore nell’indifferenza dei tifosi bianconeri.

 

Altre foto

Botteghin

Buchel

Un goldi Bierhoff festeggiato dai compagni

Boro Cvetkovic

Casao

Arslanovic

Cvetkovic e Casagrande

Trifunovic


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