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Pesca, Giorgio Fede (M5S): «Con le reti gemelle, più pesce ma danni devastanti per l’ambiente marino»

L'ONOREVOLE piceno interviene con un'interrogazione a sua prima firma sul Dm del ministro Lollobrigida, che prevede questa modalità, favorita nell'Adriatico mentre è limitata nel Tirreno 
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«La pesca con reti gemelle è efficace in termini di quantità di pesce catturato ma è anche nota per il suo impatto devastante sugli habitat marini. Lo confermano anche diversi studi commissionati in passato dal Ministero delle Politiche Agricole. Ma quello che risulta strano non è solo che il ministro Lollobrigida vada contro le risultanze degli studi, ma che abbia deciso di danneggiare solo il Mare Adriatico».

Giorgio Fede

Cosi in una nota l’onorevole Giorgio Fede, del Movimento 5 Stelle, che ha presentato una interrogazione a sua prima firma a seguito del Decreto del 19 giugno, che favorisce nell’Adriatico l’utilizzo di reti gemelle, «senza la riduzione di una giornata di pesca che da 15 anni disincentivava questa scelta per tutelare la risorsa ittica.

Questa misura – continua l’onorevole piceno – oggi parifica l’attività molto impattante delle doppie reti (gemelle) allo strascico ordinario (con rete singola), con la conseguenza che la pesca alla ripresa dal fermo biologico sarà resa ancora più aggressiva.

Da sempre esistono differenze territoriali, ma con l’ultimo provvedimento si esaspera lo sforzo di pesca sull’Adriatico, mentre il Decreto, continua a vietare la pesca con reti da traino gemelle per le aree 8, 9, 10 e 11, che costituiscono la costa tirrenica, stabilendo una disparità ancora maggiore di regolamentazione tra le due principali coste italiane.

Tutte le marinerie Adriatiche stanno manifestando contro questa scelta, tra cui quella di San Benedetto del Tronto.

Oggi gli operatori comprendono bene come la maggiore tutela del mare sia anche l’unico modo per tutelare le loro imprese e si sono opposti a questa decisione francamente incomprensibile e condivido la preoccupazione dei pescatori. Con le reti gemelle si pesca di più nel breve termine ma è nel lungo termine che saranno creati i danni maggiori, con la compromissione dell’economia di settore.

È opportuno quindi che il ministro Lollobrigida ci spieghi la logica dietro a queste assurde decisioni e se intenda prendere provvedimenti per garantire una consistente limitazione dell’utilizzo delle reti gemelle in modo omogeneo in tutte le acque italiane.

Mi auguro – conclude Fede – che le precedenti disposizioni vengano ripristinate perché se questa scelta non è volta alla tutela del mare né piace alla stragrande maggioranza dei lavoratori del comparto, non se ne comprende davvero l’utilità».


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