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Grottammare si difende dalla crisi idrica: il paese alto resta in ginocchio

CRISI IDRICA - Situazione sotto controllo sul lungomare dove gli Chalet e gli alberghi della città possono contare sulle pompe autoclavi. Caos al paese alto dove i ristoranti non possono garantire il servizio serale. La soluzione
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La spiaggia di Grottammare e il Paese Alto

di Edoardo Ciriaci

 

Una crisi idrica quasi senza precedenti sta mettendo in ginocchio il Piceno. La febbre è altissima e la temperatura ormai da giorni non scende da un livello che spaventa. I tecnici della Ciip continuano a lavorare ininterrottamente per ristabilire la situazione, tra richieste di autoclavi e guasti improvvisi che stanno mandando in tilt le attività quotidiane dei cittadini rimasti senz’acqua per ore.

Nel Comune di Grottammare la situazione è leggermente in miglioramento. Ad eccezione di un paio di stabilimenti che però si stanno organizzando nelle ultimissime ore, praticamente tutti gli alberghi e il resto degli Chalet contano la presenza di pompe autoclavi che garantiscono un aumento della pressione dell’acqua nella rete e di renderla costante in situazioni d’emergenza come queste.

E’ invece al paese alto che la sirena continua a suonare vigorosamente. La chiusura del serbatoio “Vedetta picena” (più di quelle dei serbatoi “Ferriera” e dei monti) è un grosso problema per i locali e le attività di ristorazione sprovviste di autoclavi, messe in ginocchio dall’interruzione dell’erogazione dell’acqua che gli rende praticamente impossibile lavorare di sera.

Non è bastata la delibera del comitato di crisi del Ciip che ha posticipato di un’ora la chiusura dei serbatoi dalle 23 alle 7 ma solo di venerdì e sabato, mentre resta dalle 22 alle 6 negli altri giorni della settimana. No secco dell’azienda alla richiesta di posticipare a mezzanotte l’interruzione, perché ristabilire il servizio alle 8 di mattina diventa un ostacolo per la quotidianità dei cittadini.

Il cartello in un ristorante del paese alto di Grottammare

 

È arrivata puntuale e piccata la risposta dei ristoratori con l’affissione di alcuni cartelli sulle vetrate per avvisare i clienti, ma soprattutto per mandare un chiaro messaggio agli addetti ai lavori.

 

 

 

Una soluzione potrebbe essere la sospensione di una settimana circa della chiusura del serbatoio “Vedetta picena” in modo da trovare tempo e spazio per l’installazione di economiche pompe autoclavi da 1.000-1.500 litri. Ormai è una corsa contro il tempo, agosto si avvicina ed è impossibile restare a guardare. Anche i turisti aspettano novità.

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