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De Angelis: «Abbiamo ringiovanito, un anno fa problema di personalità», ma su Sbaffo Massi tuona ancora

SERIE D - Il direttore sportivo spiega le scelte che hanno portato a rinnovare quasi completamente la formazione, e parla anche di Senigagliesi approdato al Grosseto: «Avevamo giocatori forti e li ringrazio, ma ripartire con quel gruppo poneva il rischio di ricadere nelle debolezze mostrate in alcuni momenti. Abbiamo bisogno di chi vuole affermarsi con la Samb»
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Stefano De Angelis

di Pier Paolo Flammini

 

A margine della conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore generale Roberto Ricci (clicca qui) è tornato a parlare anche il direttore sportivo Stefano De Angelis, criticato a causa del rendimento della squadra nel girone di ritorno e che, da quel momento, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

 

Mentre si attende la firma dell’attaccante Umberto Eusepi, che è in città dove sta cercando casa per lui e per la famiglia (pronto un biennale), De Angelis ha avuto modo di parlare della squadra messa a disposizione di mister Palladini e delle scelte effettuate in questo calciomercato: «Avevamo bisogno di una figura come quella del direttore, per il resto abbiamo agito di comune accordo con il presidente Massi e l’allenatore Palladini. Abbiamo deciso di ringiovanire la squadra, over 30 c’è solo Gennari e Eusepi se dovesse arrivare. Ieri siamo ripartiti e da lunedì inizierà il ritiro vero e proprio. Se ci muoveremo anche per un secondo centravanti over? Abbiamo tempo per valutarlo, ricordiamo che abbiamo anche Lonardo che è in crescita oltre a Baldassi che può giocare anche centravanti. Se ci sarà l’occasione non ci tireremo indietro ma per il resto la rosa è completa in ogni suo reparto».

 

Senigagliesi intanto si è accordato con il Grosseto: «Come Paolini un anno fa ha avuto qualche problema fisico anche se ha giocato con continuità, abbiamo fatto al giocatore la nostra offerta, ma ha voluto fare scelte diverse. Ci sono state molte partenze anche a causa dei tanti arrivi, la scelta è stata di rinnovare perché il rischio era di ritrovarsi di nuovo in situazioni come quelle del girone di ritorno, nonostante i giocatori fossero tutti forti, e infatti nessuno è senza squadra. Abbiamo bisogno di gente che vuole affermarsi qui a San Benedetto».

 

Si torna poi sul caso Sbaffo: «Fa parte del passato, come ha detto Palladini, ma abbiamo ritenuto giusto non rispondere nonostante per 10 giorni siamo stati descritti come degli incompetenti: Sbaffo, se voleva, era a San Benedetto senza alcun tipo di ostacolo, se ha deciso diversamente è colpa sua».

 

Ma su questo interviene anche il presidente Massi: «Io non mi faccio prendere in giro. Sbaffo è un uomo, ha 34 anni e non viene a San Benedetto a prendere in giro una società. Potremmo dire di quante volte lo abbiamo ricevuto qui allo stadio…» L’impressione è che la Samb faccia qualcosa, come preannunciato, per rifarsi rispetto al comportamento dell’attaccante della Recanatese.

 

«Il mio silenzio? – continua De Angelis – Se ne parla tanto della Samb, qui è una piazza calda e difficile, la maglia pesa e chi arriva qui deve dare risposte importanti non richieste altrove, io non cerco polemiche ma difendo tutti quelli che lavorano qui, le critiche me le prendo io. In quel momento del campionato c’era poco da parlare, potevamo fare meglio, la squadra aveva potenzialità ma è arrivata a 12 punti dalla prima forse non per motivi tecnici e anche questo ci ha condotto ad abbassare l’età. Il calcio è fatto di tante cose, bisogna avere l’ambizione di avere un obiettivo comune, a San Benedetto magari si cerca di salvaguardare il proprio orticello. Gente esperta c’era anche l’anno scorso e magari non è uscito quel mix che volevamo per motivi diversi, di personalità».

 

«Tomassini e Martiniello hanno fatto benissimo, li ho ringraziati, ma nel calcio occorre fare delle scelte, abbiamo cercato di ringiovanire. Siamo convinti di quello che abbiamo fatto. Gli under? Noi all’inizio avevamo pensato un portiere over, poi abbiamo preso Semprini che ha già tre campionati, poi le scelte sulla gestione degli under saranno, giustamente, dell’allenatore» conclude.



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