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Disservizi Casa di comunità di Comunanza: Curti attacca centrodestra e Ast

SANITA' - L'onorevole del Pd dice la sua sul caso della struttura finita nel centro del mirino a causa di presunte criticità di fruizione: «L’ennesimo passo verso la desertificazione delle prestazioni compiuto da Regione e Ast Picena»
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«Quanto lamentato in questi giorni dai cittadini, vittime di un grave disservizio presso la Casa di Comunità di Comunanza, rappresenta l’ennesimo passo verso la desertificazione delle prestazioni sanitarie, compiuto da Regione e Ast Picena».

 

Sono le parole di Augusto Curti, onorevole in quota Pd eletto nel Piceno ed ex sindaco di Force.

Augusto Curti

 

«Incredibile la motivazione: agli utenti dell’area montana si impedisce di accedere al servizio di cassa e a quello imprescindibile di prenotazione, a causa dell’assenza per ferie di un solo dipendente – continua -. Così, tra disagi paradossali e soluzioni surreali, continua inesorabilmente a implodere un modello di sanità disastroso, figlio di acclarata inadeguatezza in capo alla Giunta regionale e della totale assenza di programmazione imputabile a Ast. Quest’ultima, peraltro, impegnata in quell’inconcepibile piano di razionalizzazione delle risorse umane che, giorno dopo giorno, sta condannando la sanità Picena alla progressiva paralisi».

 

«È oramai dimostrato come questa letale filiera di centrodestra abbia assunto, quale paradigma fondante, la totale privatizzazione dei servizi sanitari – va avanti Curti -. Un modello, cioè, che può essere integrativo e di supporto al servizio pubblico ma, in maniera assoluta, mai sostitutivo. Anche in questa occasione, infatti, credo sia necessario ribadire che, nel nostro Paese, il diritto costituzionale alla cura si esercita mediante tessera sanitaria e non con la carta di credito».

 

«La sconcertante progressione con cui si incrementano disagi e drammi, soprattutto nelle aree montane e periferiche, rende ancora più grave la bocciatura del progetto di legge Schlein, che destinava alla sanità il 7,5% del Pil, eliminando il tetto alla spesa per l’assunzione di personale – conclude Curti -. Più risorse e più personale: tanto chiedevamo al Governo per garantire ai cittadini servizi e prestazioni, a tutela in particolare dei territori più fragili».

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