di Pier Paolo Flammini
Il presidente Vittorio Massi, il direttore sportivo Stefano De Angelis, il neo-direttore generale Roberto Ricci: la Samb torna a parlare attraverso i suoi tre massimi esponenti dirigenziali in occasione della presentazione dell’ultimo arrivato, l’avvocato Ricci, di recente nomina. Ma anche per De Angelis è una sorta di nuovo battesimo: non rilasciava dichiarazioni alla stampa dallo scorso mese di gennaio.
Ricci, quasi 60 anni, romano ma da 14 anni residente a San Benedetto e da 9 anni svolge la funzione di giudice ordinario al Tribunale di Ascoli. Conosce da anni la famiglia Massi, e lo scorso anno è stato spesso sui gradoni del Riviera delle Palme per assistere agli incontri della Samb.
«Ringrazio Massi per la fiducia – esordisce Ricci – così come tutti i collaboratori dello staff. Questa è la mia prima esperienza anche se sono un appassionato di calcio e mi ritengo una persona seria e umile. Sono tante le tematiche che devo approfondire perché sono qui da pochi giorni, il mio sarà un ruolo di coordinatore fra i vari settori della squadra, perché anche se siamo nei dilettanti la Samb è una società complessa, anche se sono facilitato dal fatto che la società è già strutturata e ha un anno di esperienza alle spalle e mi sembra che anche la rosa della squadra sia migliorata. Vedo grande entusiasmo e cercherò di dare il mio contributo sia per la prima squadra che per il settore giovanile».
La storia calcistica di Roberto Ricci (quella professionale lo ha visto per 27 anni operare a Roma prima di trasferirsi in Riviera) ha vissuto un episodio particolare da giovane: «Giocavo con l’Almas Roma insieme a Giuseppe Giannini, quando la Roma ci richiese. Mentre Giannini andò con la formazione giallorossa, io, per un problema di cartellino – anche se ovviamente Giannini era molto più forte di me – non potetti andare e ne fui talmente scioccato da abbandonare il calcio».
«Vero, la società prima di me ha cercato Faccioli, persona il cui curriculum parla chiaro, ma credo che poi sia prevalsa l’idea di affidarsi a una persona che vive tutti i giorni la città. Sicuramente tra i temi sensibili c’è anche quello degli impianti sportivi, e parliamo del “Ciarrocchi” così come del “Riviera”. Se ancora non lo ha fatto la società, sarà mia premura nei prossimi giorni chiedere un incontro con il sindaco intanto per conoscerci, anche perché se la società calcistica e l’Amministrazione Comunale remano entrambe verso la stessa direzione non possono che arrivare buone notizie per la Samb e la città» continua.
«La Samb ha depositato un progetto tecnico e finanziario per poter riuscire a ristrutturare il “Ciarrocchi”. Questo è un iter molto rapido e veloce, ma sembra che non c’è stata alcuna risposta, neanche per chiedere una modifica del progetto presentato» (sembra che a breve possa arrivare una lettera del Comune per alcuni chiarimenti richiesti, ndr), «Questo inibisce lo sviluppo dell’attività sportiva, e colpisce non solo la prima squadra ma anche il settore giovanile. San Benedetto non è una realtà così difficile come la Roma o la Juve, dovremmo andare di pari passo, ho sentito Massi che se ci fossero gravi problemi sposterebbe tutto in un centro limitrofo, sarebbe una grave sconfitta».
«Abbiamo scelto Ricci e in questo modo abbiamo una figura che mancava, quella del direttore generale – si inserisce Massi – Ha toni pacati e così a fine partita non avrete un presidente che ogni tanto sbraca, mi prendo le mie colpe perché a volte ho sbagliato, l’ho fatto per la troppa passione. Stiamo crescendo, e quest’anno abbiamo lavorato al futuro mentre abbiamo assistito a tante squadre blasonate in difficoltà societaria, come ci è capitato tante volte: dispiace. Ma insieme a Ricci, con De Angelis e Palladini riteniamo di aver creato un gruppo in grado di guidare la squadra in altre posizioni».
Sugli impianti, Massi, che proprio oggi parlerà col sindaco Narcisi di Monsampolo per progetti di espansione del Samba Village, in modo che diventi stabilmente il centro sportivo della Samb, ha continuato: «L’altro giorno mi sono sentito dire che la mia azienda non può sponsorizzare la Festa della Madonna della Marina, che sponsorizzavo da 30 anni, e lo stesso è accaduto per la Festa del Primo Maggio. Eppure qui è un rinato un mondo, i bambini parlano della Samb, qualcuno dice che io l’ho presa per sbloccare i miei lavori… io l’ho presa perché ce l’ho qui nel cuore, anche se non me la tatuo perché ho quasi sessant’anni. Noi facciamo il massimo dell’accoglienza ma i bambini al “Ciarrocchi” sono costretti a fare la doccia in condizioni impossibili, perché c’è gente che gode contro di noi?».
Insomma, il compito di Ricci non sarà dei più agevoli.
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