Prime lauree per Sistemi Agricoli Innovativi, il rettore Gregori: «Presto un corso magistrale sul paesaggio» (Video e foto)
ASCOLI - In una cerimonia carica di emozione si è tenuta la proclamazione per i due nuovi dottori: Roberta Cacciatore, che arriva dalla Puglia, e Michele Urriani di Ascoli. All’inaugurazione presente anche il sindaco Fioravanti
Primi laureati per il nuovo corso di laurea in Sistemi Agricoli Innovativi, attivato dall’Università Politenica delle Marche con sede ad Ascoli Piceno. In una cerimonia carica di emozione si è tenuta la proclamazione per i due nuovi dottori: Roberta Cacciatore, che arriva dalla Puglia, e Michele Urriani di Ascoli, entrambi hanno concluso, a giugno, gli studi e oggi (19 luglio) si sono laureati.
Michele e Roberta
Il corso di laurea di Sistemi Agricoli Innovativi mira a formare laureati con conoscenze e competenze capaci di raccogliere le sfide che il mondo agricolo ed agroalimentare pone, in maniera innovativa e con una preparazione interdisciplinare e i nuovi laureati ieri hanno dimostrato di essere all’altezza del cambiamento. Entrambi hanno discusso egregiamente le loro tesi ed hanno ottenuto 110 e lode.
I laureati hanno celebrato il traguardo raggiunto e condiviso con tutta la comunità accademica, un momento di festa, all’insegna dell’orgoglio e del senso di appartenenza. Per l’occasione presente il magnifico Rettore del UnivPm Gian Luca Gregori.
Il sindaco Fioravanti e il rettore Gregori
«Per Ascoli Piceno – ha detto – l’Università rappresenta un elemento strategico, abbiamo investito come Università in tanti corsi, probabilmente avremo qualche altra sorpresa e in questa direzione continueremo ad operare. Questa è una sede che non esisteva prima, l’abbiamo creata dal nulla. Devo sottolineare che c’è un rapporto con le istituzione particolarmente favorevole, a partire dal sindaco, dal Comune, come dal Cup, il Rotary che è presente e che ha finanziato, c’è una connessione molto forte, pensiamo alle associazioni di categorie e al rapporto con le imprese, che è sempre più rilevante».
«L’augurio ai nostri laureati se voglio iniziare a lavorare ovviamente, ma se vogliono continuare a studiare abbiamo corsi di laurea particolarmente interessanti – continua -. Fra l’altro fra poco ne partirà uno nuovo, magistrale ad Ascoli, in collaborazione con l’Università di Camerino, questo è un altro aspetto che voglio sottolineare la logica collaborativa, che riguarda il paesaggio, che coniuga aspetti architettonici e aspetti legati all’agraria, una risposta effettiva alle reali esigenze».
«Stiamo per laureare i primi ragazzi che hanno affrontato questo corso di studio innovativo – dichiara il presidente, il professor Franco Capocasa – questo corso di studio prende in considerazione non solo l’agricoltura tradizionale, ma anche quella legata alla precisione. Questa sarà una tipologia che prenderà sempre più piede, anche perché per il futuro le superfici agricole saranno sempre quelle, mentre la popolazione aumenterà, per questo sarà necessario produrre di più e meglio. I ragazzi che hanno affrontato questo percorso possono trovare occupazione nel territorio, perché il corso è stato pensato e modulato proprio per dare risposte al territorio».
All’inaugurazione presente anche il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, che ha espresso viva soddisfazione per l’importante traguardo ottenuto.
«È stata una scommessa vinta – ha detto – stiamo lavorando per sconfiggere le due n: narcisismo e numeri, uno non vale uno – ha proseguito il Sindaco – chi arriva da Arquata ha gli stessi diritti di chi vive in una grande città, dobbiamo lavorare per garantire il diritto alla formazione, anche là dove non ci sono i numeri. Ci aspettano grandi sfide per il cambiamento e tutto questo può partire proprio da Ascoli».
Congratulazioni anche da parte del senatore Guido Castelli, che in collegamento ha sottolineato l’importante traguardo raggiunto.
Il rettore Gregori, ha inoltre sottolineato anche l’aspetto solidaristico della giornata, le corone di alloro con cui sono stati coperti i capi dei due nuovi dottori sono state realizzate da donne vittime della tratta, accolte dalla comunità Papa Giovanni XXIII.