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Sanità, i sindacati denunciano criticità e chiedono alla Regione di intervenire

Da tutte le sigle sindacali prosegue la segnalazione di problemi. «Numerosi lavoratori – sostengono - hanno scelto di licenziarsi a causa delle condizioni di lavoro insostenibili».
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Negli ultimi gironi, la gestione dell’AST di Ascoli da parte del direttore generale Nicoletta Natalini è stata oggetto di forti critiche da parte dei sindacati, che hanno risposto al suo bilancio di un anno di attività con accuse, per altro sottolineate anche nei mesi scorsi.

 

Cgil, CislL, Nursing, Fials e Ugl denunciano un «persistente declino della sanità pubblica a favore di quella privata. Durante il suo primo anno – scrivono – Natalini ha continuato la politica di tagli al personale iniziata da Asur Marche, riducendo di 171 unità il personale previsto nel Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale. Per sopperire alla carenza di personale, si è affidata a lavoratori interinali, considerati dai sindacati come pura manodopera per gestire le cure della collettività».

 

Ulteriori critiche riguardano l’attivazione di nuovi servizi «senza le necessarie assunzioni, causando caos organizzativo e trasferimenti illegittimi del personale». È stata accusata anche di «aver ridotto alcune attività, come le Radiologie, e di aver negato diritti fondamentali al personale sanitario, come il tempo di vestizione e i buoni pasto». Secondo i sindacati, Natalini «non ha monitorato le prestazioni non erogate, chiudendo le liste di attesa senza tracciare le mancate prestazioni».

 

I sindacati NurSind e USB a loro volta hanno denunciato un clima lavorativo insostenibile, culminato nello sciopero di marzo 2024; lamentano carichi di lavoro eccessivi, turni di 15 ore, e la mancanza di supporto dalla direzione. Criticano la gestione della stabilizzazione del personale precario e la chiusura di reparti essenziali, nonché il funzionamento a capacità ridotta di altri. I diritti dei lavoratori sarebbero stati sistematicamente ignorati, con una gestione caotica delle ferie e delle ore di eccedenza.

 

«Numerosi lavoratori – sostengono – hanno scelto di licenziarsi a causa delle condizioni di lavoro insostenibili».

 

I sindacati richiedono interventi immediati e decisi da parte della Regione Marche per affrontare queste gravi problematiche e risolvere la crisi del sistema sanitario piceno.


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