di Luca Capponi
Arrivano da tutta Italia i 40 ragazzi iscritti al corso per maestro di sci organizzato dal Collegio Maestri di Sci Marche, che si sta tenendo alla Bottega del Terzo Settore in due distinte sessioni teoriche. La prima, dal 22 al 27 luglio, e la seconda dal 9 al 14 settembre prossimo, più un ultimo modulo della sezione tecnico-didattica a gennaio/febbraio, il tutto sotto la guida di una dozzina tra professionisti del settore ed universitari.
Ascoli e le sue stazioni sciistiche della Montagna dei Fiori e di Forca Canapine sono ormai da cinque anni sede fissa della full immersion, che vanta il supporto della Regione ed il plauso del Comune e che conferma la predisposizione logistica delle cento torri, la disponibilità delle strutture e la cultura sportiva, nello specifico sciistica.
«Nell’Ascolano ci sono due delle dieci stazioni marchigiane, ciò ha contribuito in mondo significativo a far crescere il numero di praticanti di questo sport, il numero di sci club che hanno avviato alle discipline di sci alpino e snowboard centinaia di bambini, creando le condizioni affinché tanti di loro potessero poi intraprendere il percorso formativo per acquisire l’attestato di abilitazione», conferma Lorenzo Alesi, vicepresidente del Collegio Nazionale e presidente del Collegio Regionale dei Maestri di Sci, l’ordine professionale delegato dalla Regione Marche.
«Per questo ho voluto fortemente portare il corso qui, scelta condivisa ovviamente con il consiglio dell’ordine per i motivi già citati ed anche perché Ascoli ha una grande storia legata allo sci; tutto concorre a farne un luogo ideale per tali attività formative – continua -. Negli ultimi anni la figura del maestro di sci si è notevolmente evoluta. Nel 2019 l’adozione del regolamento delegato dell’Unione Europea ha introdotto due prove formative, una tecnica e una di sicurezza, che elevano le competenze del maestro di sci a livello comunitario. Di fatto oggi i maestri di sci italiani sono maestri europei, per una figura professionale che, in aggiunta alle competenze tecniche specifiche in pista, ha competenza per gestire i clienti off-piste, laddove non si rende necessario l’utilizzo di materiale alpinistico».
Oltre alle competenze tecniche, durante il percorso formativo il maestro di sci acquisisce conoscenze sul marketing del turismo montano, sugli impianti a fune e i sistemi di trasporto nelle aree montane, meteo e clima, teoria dell’allenamento e comunicazione, medicina e pronto soccorso, topografia, sugli aspetti legali legati allo svolgimento della professione e sulle norme relativa alla sicurezza in pista e fuori e ai pericoli oggettivi della montagna.
«In ultimo, ma non meno importante, lo studio delle lingue, oggi più che mai fondamentale per far fronte alle richieste di una clientela internazionale che può raggiungere, in alcune località, il 50% del mercato – conclude Alesi -. La sfida è ampliare ulteriormente le competenze di questi professionisti e far si che diventino un punto di riferimento per il turismo montano durante tutti i mesi dell’anno».
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