di Giuseppe Di Marco
«San Benedetto necessita da anni di un vero e proprio programma di rigenerazione urbana. Purtroppo, cambiano le Amministrazioni, ma non cambia il metodo di amministrare, continuando a navigare a vista con interventi casuali e privi di visione. Soprattutto nel centro storico A2, nel cosiddetto quartiere marinaro posto a est e a ovest di Via Montebello». E’ con queste parole che Gian Luigi Pepa e Daniele Paolini (Rigenera San Benedetto) tornano su uno dei temi che ultimamente hanno scaldato di più il dibattito in Riviera: la riqualificazione del centro sambenedettese e il recupero dei parcheggi.
In questa zona, dice il gruppo, si dovrebbe intervenire sia per la riqualificazione dei marciapiedi e dell’illuminazione, sia per l’abbattimento delle barriere architettoniche. «Basta farsi un giro tra le vie a ovest di Via Montebello per notare asfalti dissestati, realizzati almeno 60 anni fa, usurati, avvallati e pieni di buche, per non parlare delle fognature che ad ogni pioggia rigurgitano creando allagamenti. Le fontanelle storiche sono lasciate al più totale degrado, chiuse da decenni». Tutto questo, nonostante la raccolta firme e le proteste dei cittadini di sei anni fa.
«Ciò che stupisce – continuano Pepa e Paolini – è la previsione di una sua pedonalizzazione senza una preventiva pianificazione del traffico veicolare e l’eliminazione di 60 posti auto in un punto strategico per la città, proponendo soluzioni che, anziché risolvere, aggraveranno la situazione. Uno spettacolo desolante che denota approssimazione e superficialità. Come gruppo Rigenera San Benedetto pensiamo che ogni vera riqualificazione del centro urbano debba partire principalmente dalla riduzione dello smog, ottenibile mediante la diminuzione del traffico e l’incremento del benessere del cittadino di chi vive nel quartiere. Realizzare parcheggi sotterranei in piazze (come Piazza San Giovanni Battista) o altre aree fortemente interessate dal traffico urbano può rappresentare un errore gravissimo. Invece di risolvere il problema, tali parcheggi forzati spesso lo aggravano, incentivando l’uso dell’automobile e aumentando la congestione».
Aggiungono i membri di Rigenera San Benedetto: «Per noi sarebbe essenziale, invece, adottare soluzioni che mirino a diluire e decongestionare il traffico, piuttosto che concentrare la presenza di auto nel centro abitato. Gli esempi di città come Pescara o Riccione, egualmente turistiche e costiere come San Benedetto, sono emblematici. In entrambe le città sono stati realizzati parcheggi e silos scambiatori posti fuori dai quartieri a maggiore densità abitativa, ottenendo un netto miglioramento della vivibilità cittadina». Un parcheggio del genere sarebbe potuto andare in zona Ballarin.
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