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Un nuovo asilo nido, l’opposizione chiede lumi a Fioravanti: «Vogliamo investire, ma manca un contenitore stabile»

ASCOLI - Nella seduta odierna del Consiglio comunale, la consigliera Luzi ha esposto l’interrogazione presentata dai colleghi di minoranza. Al vaglio dell’Arengo delle soluzioni temporanee come il trasferimento nei plessi delle frazioni o in immobili dell’area industriale, in attesa di poter attrezzare una nuova struttura
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di Federico Ameli

 

A due settimane di distanza dall’ultima volta, il Consiglio comunale di Ascoli torna a riunirsi in Sala della Ragione.

 

La prima novità, rispetto all’ultima seduta, porta il nome di Gregorio Cappelli, neoconsigliere di opposizione che raccoglierà l’eredità della dimissionaria Paola Petrucci e che rappresenterà il gruppo consiliare Ascoli Bene Comune da qui al 2029.

Gregorio Cappelli

 

Archiviato l’insediamento del nuovo consigliere, l’attenzione a Palazzo dei Capitani si focalizza su un tema decisamente caldo per il presente, ma soprattutto per il futuro, della città. A tenere banco in sala, infatti, è la questione asili nido, sollevata dalla minoranza attraverso un’interrogazione presentata lo scorso 5 luglio a firma dei consiglieri Marta Luzi, Francesco Ameli, Andrea Dominici, Manuela Marcucci, Emidio Nardini, Paola Maria Petrucci e Angelo Procaccini.

 

A prendere la parola per presentare l’oggetto dell’interrogazione è la consigliera Marta Luzi. «È una questione che mi tocca da molto vicino e riguarda il sostegno alla genitorialità e alle mamme che hanno scelto di lavorare – esordisce –

 

Gli asili nido attivi non sono sufficienti per accogliere i bambini della nostra città, non perché siano aumentate le nascite, bensì perché non si può portare avanti una famiglia con un solo stipendio. Le mamme che vogliono lavorare devono sentirsi libere di poterlo fare, ma così purtroppo non è».

Marta Luzi ed Emidio Nardini

 

Secondo i dati forniti da Luzi, ad oggi sarebbero circa 90 i bimbi esclusi dalle graduatorie comunali, con altrettante famiglie costrette a chiedere ospitalità ai nidi privati o a cercare soluzioni alternative, tra cui la rinuncia al lavoro di uno dei due genitori.

 

Sotto la lente della consigliera, inoltre, finiscono anche i costi della retta, che comporterebbe una spesa mensile pari a 680 euro per famiglia, indipendentemente dal reddito Isee.

 

«Servirebbero delle convenzioni da stipulare con i nidi privati – aggiunge Luzi – cercando di compartecipare alle spese in base al reddito di ogni famiglia. Ci chiediamo se ci sia l’intenzione di creare nuove strutture comunali, e come mai altri comuni della zona abbiano avuto accesso a importanti finanziamenti sul tema, a differenza di Ascoli».

 

La discussione procede con toni piacevolmente pacati e un clima costruttivo, che coinvolge anche la replica del sindaco Marco Fioravanti.

Marco Fioravanti

 

«Condividiamo al 100% l’impianto dell’interrogazione e il pensiero esposto dalla consigliera Luzi – afferma il primo cittadino – Viviamo una complessa fase di transizione anche per le sedi comunali, in attesa di avere nuovi contenitori, e la delocalizzazione delle scuole.

 

Dobbiamo immaginare l’apertura di nuovi asili perché sono investimenti per il futuro di Ascoli, anche se costosi. Da qui ai prossimi anni abbiamo il compito di immaginare un contenitore stabile e dei contenitori temporanei per ospitare nuovi asili».

 

Con buona parte del patrimonio immobiliare comunale in fase di restyling e in attesa di poter contare su strutture in grado di garantire continuità, l’idea dell’Arengo consiste nell’individuare nei plessi scolastici delle frazioni una soluzione temporanea per far fronte all’emergenza o, in alternativa, ricorrere alle opportunità offerte dalla zona industriale in un percorso di provvisoria delocalizzazione.

 

«Da parte nostra c’è la volontà di aprire un quarto asilo – conferma il sindaco – ma ad oggi manca un contenitore disponibile, su cui stiamo lavorando in giunta. Abbiamo soddisfatto 130 domande, di cui 60 nuove, individuando anche un immobile nella zona industriale o nelle frazioni, in un progetto sostenibile che dia risposte alle famiglie e alle frazioni stesse, per poi immaginare un contenitore stabile.

 

Abbiamo ottenuto risposte importanti anche per quanto concerne la sensibilizzazione degli imprenditori sul tema degli asili aziendali, ma c’è bisogno di tempo per concludere progetti di questa portata».

 

Come sottolineato dalla consigliera Luzi, il coinvolgimento delle frazioni potrebbe tuttavia alimentare delle criticità sul piano logistico per diverse famiglie che, per ragioni lavorative, si troverebbero in difficoltà nell’accompagnare i propri figli a qualche chilometro di distanza dal centro e dal luogo di lavoro. Se la consigliera Luzi invoca concretezza e la possibilità di stipulare nuove convenzioni con le strutture private per abbattere i costi a carico dei nuclei familiari, il sindaco ribadisce la volontà di intervenire al più presto per risolvere la situazione.

 

«È una problematica seria, da cui non intendiamo scappare. Non riesco a dare certezze per settembre, ma stiamo lavorando per trovare le coperture economiche e per individuare un contenitore idoneo, che richiede una scelta politica importante. Nel 2026 ne avremo almeno 4 a disposizione per ospitare nuovi asili. L’impegno – conclude – è attivare a partire dal 2025 tutte le procedure per realizzare un nuovo asilo e dare una risposta alle famiglie».

 


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