di Federico Ameli
Nelle stesse ore in cui il mondo quintanaro si interroga sulla tavoletta della discordia riposizionata da Luca Innocenzi al termine della sua prima tornata di luglio, con tanto di lettera ufficiale a firma dei 5 caposestieri avversari, perfino il Palio degli Arcieri andato in scena nella serata di ieri, venerdì 26 luglio, si rivela più prodigo di polemiche rispetto al solito.
Come noto, per la nona volta nella storia del sestiere, gli arcieri di Sant’Emidio hanno conquistato la vittoria del Palio, con Marco Ambrosi – vincitore anche in solitaria della “Brocca d’oro” – Giuseppe Capponi e Piero Di Bernardino capaci di ottenere 44 punti e il gonfalone realizzato dall’ascolana Lisa Luberti al termine di una serata indubbiamente avvincente, che tuttavia ha fatto discutere per alcune scelte compiute dalla direzione di gara.
Con gli arcieri rossoverdi intenti a celebrare la vittoria, i colleghi del sestiere di Porta Romana si soffermano su un episodio potenzialmente decisivo avvenuto nel bel mezzo della gara.
«All’inizio del terzo gioco, un arciere di Sant’Emidio ha toccato la freccia prima che il tamburo avesse dato il via – racconta Giuliano Scancella, arciere e capitano della squadra di Porta Romana seconda classificata – Nel briefing pre-gara dedicato al regolamento, uno dei due giudici aveva spiegato chiaramente ai partecipanti come fosse vietato toccare la freccia prima dell’avvio del gioco, con relativa penalità di due punti, la stessa inflitta in caso di freccia scoccata a tempo già scaduto».
Il vantaggio del tocco anticipato, in questo senso, consisterebbe nell’avere già la freccia a portata di mano, riducendo dunque i tempi necessari per caricare, mirare e scoccare il colpo. Nella circostanza in questione, come riferito da Scancella, tuttavia, il giudice si è limitato ad ammonire verbalmente l’arciere.
Una decisione, conti alla mano, che si rivelerà poi decisiva, dato che poi sarà lo stesso Sestiere di Sant’Emidio ad aggiudicarsi il Palio.
Al di là del singolo episodio, che non cancella e neppure macchia la buona prova dei sestieri in lizza per il successo finale, il capitano di Porta Romana evidenzia un’ambiguità regolamentare su cui ad oggi i documenti ufficiali della gara non consentono di fare chiarezza.
Nel regolamento del Palio, infatti, si legge che “per ogni freccia scoccata oltre il limite di tempo consentito si provvederà ad applicare la penalità di una moneta dal bottino personale dell’arciere che ha commesso l’irregolarità”.
Il nocciolo della questione sta nell’interpretazione del termine “oltre”, il cui utilizzo rimanda senza alcun dubbio alla scadenza del tempo a disposizione, ma potrebbe a buon diritto riferirsi anche agli istanti che precedono il tamburo d’avvio, come peraltro il briefing pre-gara avrebbe lasciato intendere a Scancella e agli altri concorrenti.
Nonostante la comprensibile delusione del giorno dopo, il Sestiere di Porta Romana non intende comunque mettere in discussione l’assegnazione del Palio. Il campo ha premiato Sant’Emidio, ma per il futuro c’è ancora tempo per mettere mano al regolamento e fugare ogni dubbio.
«Si tratta di una situazione non specificata nel regolamento – commenta Scancella – Rispettiamo il verdetto finale, ma chiediamo che la questione venga chiarita in tempo utile per il prossimo Palio».
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