di Maria Nerina Galiè
Sono tante le sfide che il Made in Italy, a cui il Made in Marche è portabandiera e universalmente riconosciuto come marchio di qualità e vera abilità artigiana ora deve affrontare.
Per nulla svilite, le abilità, la creatività e la passione hanno però bisogno una iniezione di fiducia e di avere accanto le istituzioni. Che non si tirano indietro, come è emerso ieri sera, 1 agosto, in una gremita Piazza del Popolo ad Ascoli, degno teatro della 38esima edizione della kermesse “Moda sotto le Stelle” targata Confartigianato Ascoli – Fermo – Macerata.
A sfilare le variegate collezioni di stilisti del territorio, realizzate con attenzione al dettaglio e alla qualità, tipici del Made in Marche, strizzando però l’occhio all’innovazione, come testimoniato dalla scelta di far guidare l’evento dalla voce dell’intelligenza artificiale – a presentare invece Manila Nazzaro e Marco Moscatelli – e rimarcato dal nutrito parterre di rappresentanti istituzionali.
C’erano il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e di San Benedetto Antonio Spazzafumo, il presidente della Regione Francesco Acquaroli e l’assessore regionale Andrea Maria Antonini, il commissario sisma Guido Castelli ed il sottosegretario al Mef onorevole Lucia Albano, l’onorevole ascolana di adozione Giorgia Latini, il presidente della Camera di Commercio Marche Gino Sabatini.
Da tutti sono arrivate parole di apprezzamento nei confronti della manifestazione e della vicepresidente territoriale Confartigianato Natascia Troli, anima dell’evento, affiancata dal presidente e dal segretario Confartigianato Ascoli – Fermo – Macerata Enzo Mengoni e Giorgio Menichelli, ma anche dai vertici nazionali.
Nessuno ha nascosto le “difficoltà” che il settore deve affrontare in questo particolare momento storico ma neppure i tanti motivi di orgoglio. A partire dal presidente nazionale Confartigianato Marco Granelli, che sedeva in prima fila accanto al segretario Vincenzo Mamoli. : «Il peggior nemico del Made in Italy è la concorrenza dei prodotti che “ingannano” il consumatore con il prezzo basso, come la qualità.
Certo è che lo scenario internazionale crea nel settore ansia e precarietà. C’è invece bisogno di più stabilità, maggiore riconoscimento e valorizzazione del nostro saper fare.
Stasera, in una Piazza del Popolo che mi ha colpito, l’unicità, la creatività e la bellezza ci rendono fiduciosi nel futuro ed anche nei giovani, i cui talenti sono da intercettare, le loro idee e ambizioni da sostenere».
La bellezza del salotto ascolano non è sfuggita nemmeno al presidente Acquaroli, sebbene la conoscesse già: «L’evento di stasera sancisce il connubio tra questa piazza e le eccellenze del nostro artigianato, che può anche essere occasione di promozione turistica. Ampio al nostro potenziale che ci fa guardare lontano».
«Il momento è delicato – sono state le parole di Gino Sabatini – e dobbiamo essere bravi a sostenere il settore, cercando sinergie per fare in modo che il comparto moda continui ad essere vanto nazionale e che sia in grado di offrire prospettive ai giovani che escono dalle nostra scuole di formazioni. Dobbiamo dare loro la possibilità di iniziare a sognare».
Sabatini ha elencato la serie di iniziative che Camera Marche sta mettendo in campo insieme con la Regione, dalla creazione di un’azienda speciale per il comparto ed i progetti per far rientrare le aziende che nel frattempo hanno delocalizzato.
«La moda deve continuare a credere nelle istituzioni», ha concluso il presidente Sabatini.
Sostegno dunque alle aziende di moda, «5.000 nelle Marche con ben 35.000 addetti al “bello e ben fatto” che rischia altrimenti di restare in disparte», ha ricordato Castelli. «E l’impegno della filiera istituzionale, in tale direzione», hanno rimarcato la Albano e la Latini, annunciando quest’ultima un tavolo ministeriale «per mettere in campo azioni a difesa di un’eccellenza che ci rende noti in tutto il mondo».
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