di Giuseppe Di Marco
C’è unità nel centrosinistra sambenedettese? A guardare lo schieramento che ha deciso di fronteggiare la riforma dell’Autonomia Differenziata con un firma day per indire il referendum, parrebbe di sì. L’iniziativa, a cui parteciperanno Pd, Europa Verde, Psi, M5s, Sinistra Italiana e Nos si terrà da sabato 3 a lunedì 5 agosto tra il centro cittadino e Porto d’Ascoli.
Dalle fila di minoranza, peraltro piovono critiche nei confronti anche del governo regionale e dell’Amministrazione comunale. Tutto, insomma, fa presumere che ci sia la volontà di generare una coalizione per le elezioni comunali del 2026.
«Quello di oggi è un raggruppamento che da tempo lavora insieme trovando condivisione su temi che vanno affrontati insieme – dice la segretaria del Pd Diana Palestini – Vogliamo lavorare insieme per la città di San Benedetto, che ha bisogno di un’alternativa per uscire dallo stato di depressione in cui si trova da 10 anni a questa parte». «È stata portata avanti la raccolta firme con banchetti sul territorio e piattaforme online – aggiunge il capogruppo dei Verdi Paolo Canducci – in 10 giorni sono state raccolte 500mila sottoscrizioni: siamo di fronte ad un messaggio politico forte per il centrodestra. Sia a livello nazionale e locale si sta lavorando per mettersi insieme per le prossime scadenze elettorali, e anche la riviera sta cercando di attivare un progetto alternativo a quello di Spazzafumo e del centrodestra, per rilanciare una città che si trova in difficoltà sia nell’ambito commerciale sia in quello turistico: i dati, in tal senso, sono fortemente negativi nonostante le risorse investite per mettere in piedi il cartellone di eventi».
La squadra, per ora a livello embrionale, si presenta quanto mai variegata: «Questa è una riforma spacca-Italia – afferma l’onorevole Giorgio Fede – anche da San Benedetto deve arrivare un segnale forte. Ma il nostro impegno non si esaurirà qui: occorre lavorare fino alle prossime amministrative. La situazione sanitaria è estremamente drammatica». «Sull’autonomia differenziata presenteremo una mozione». Così ha messo in chiaro Aurora Bottiglieri, capogruppo di Pd, Articolo Uno e Nos.
«La nostra collocazione è nel centrosinistra – asserisce Rachele Laversa, segretaria del Psi – Mi chiedo cosa pensino di questa autonomia gli assessori Campanelli e Sebastiani. La formazione deve essere garantita a tutti». Del comitato referendario farà parte anche Sinistra Italiana: «Occorre fissare i livelli minimi di assistenza perché non venga negata l’uguaglianza dei cittadini – nota Giorgio Mancini – Per imboccare un’altra strada, quindi, bisogna che il centrosinistra elabori un’unità di fondo: solo così sarà possibile cambiare il vertice in Regione e in Comune».
Il giudizio sull’Autonomia Differenziata è unanime: «L’Autonomia porterà problemi – tuona Virginia D’Angelo (Verdi) – perché assisteremo a una serie di sperequazioni, soprattutto economiche, fra regioni. Il tutto si riverbererà sulla gestione dei servizi, soprattutto a livello sanitario». La stoccata finale alla coalizione di governo cittadino, infine, è a cura di Nos: «Questa Amministrazione comunale – conclude Daniele Primavera – ha potuto beneficiare di ingenti risorse, che però sono state spese nel peggiore dei modi, dai lavori pubblici al turismo. Tutte occasioni perse».
All’iniziativa del firma-day parteciperà anche il gruppo di Azione.
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