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Rischia di annegare, due bagnini gli salvano la vita. Uno è campione di nuoto: «Ci siamo subito tuffati» Uomo in ospedale con la Croce verde Valdaso

CAMPOFILONE - Un uomo di circa 40 anni ha rischiato di annegare oggi pomeriggio in località Tre Camini. Il racconto del salvataggio da parte di uno dei due assistenti bagnanti, il plurimedagliato 21enne campione di nuoto Riccardo Brancadori
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Ha rischiato di annegare. Ma fortunatamente è stato subito soccorso da due assistenti bagnanti e poi preso in cura dai sanitari della Croce verde Valdaso arrivati in spiaggia dopo aver raccolto la richiesta di intervento inoltrata alla centrale operativa del 118. Insomma la macchina dei soccorsi, nel primo pomeriggio di oggi, ha funzionato alla perfezione. E uno dei due bagnini è anche un plurimedagliato campione di nuoto: il 21enne Riccardo Brancadori di Ripatransone, in forze alla Delphinia Tema Picena.

Ma torniamo alla cronaca: un uomo di circa 40 anni di nazionalità francese, mentre faceva il bagno in mare a Campofilone, più precisamente in località Tre Camini, ha rischiato di annegare. Subito soccorso dagli assistenti bagnanti, è stato raggiunto e trasportato sulla battigia. Lì gli sono state praticate le prime manovre salvavita fino a quando l’uomo non si è ripreso del tutto. Nel frattempo, in spiaggia sono arrivati, allertati dalla centrale 118, i sanitari della Croce verde Valdaso che, dopo aver stabilizzato l’uomo, lo hanno accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Murri di Fermo. Fortunatamente il paziente non è in pericolo di vita.

«Quei due ragazzi assistenti bagnanti sono stati davvero bravissimi» il commento di alcuni bagnanti.

«Abbiamo sentito una donna che gridava sulla spiaggia per poi scoprire che era la moglie dell’uomo che stava affogando – racconta Riccardo Brancadori, uno dei due assistenti bagnanti di una struttura ricettiva in località Tre Camini di Campofilone, e che hanno salvato l’uomo – a quel punto io e il collega ci siamo tuffati e lo abbiamo raggiunto. Lo abbiamo messo in posizione di recupero per poi accompagnarlo sulla battigia e adagiarlo in uno spazio ombreggiato. Perdeva continuamente coscienza. Gli abbiamo praticato le manovre salvavita fino a quando non ha rigettato molta acqua ingerita. In spiaggia sono subito arrivati i sanitari che gli hanno dato dell’ossigeno per poi accompagnarlo in ospedale. In spiaggia c’era anche la Guardia costiera. E’ andata bene» tira un sospiro di sollievo Brancadori per una vita salvata in extremis, un fatto di quelli che riempiono di gioia chi ogni giorno si spende per vigilare sulle vite altrui


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